L’eterosessualità di certi/e trans



Molti ritengono che l’ufficiale dell’anagrafe sia più importante dell’identità di genere che ognuno ha (o dovrebbe avere) il diritto di auto-determinare.
Altri, invece, pensano che l’identità di genere sia una questione di cervello più che di attributi genitali.
Ecco allora che un/una trans identifica se stesso/a non in base ai genitali, ma in base a come si percepisce. 
Coloro che, nati maschi, si percepiscono femmine, intraprendono un cammino che le porterà a essere donne (indipendentemente dall’operazione che ne asporta il sesso), viceversa gli altri.

Una volta che la costruzione di sé sarà avvertita come sufficientemente definitiva quei/lle trans che si vedono stabilmente al fianco di un individuo di sesso differente, non possono non sentirsi eterosessuali.
Ovvero, il sesso dei partner può benissimo essere a livello genitale identico, ma è l’identità di genere a essere differente.

A qualcuno, che un/a trans si possa sentire eterosessuale può sembrare un paradosso, proprio in quanto incapace di distinguere tra sesso biologico, identità di genere, espressione di genere e orientamento sessuale.

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