Settarismi LGBT

A qualcuno sembrerà strano, ma essere una persona LGBT non significa affatto essere anche una persona di ampie vedute o inclusiva.
Anzi, spesso si possono incontrare persone LGBT settarie e per nulla open minded.
E non si sta pensando soltanto a chi è gay, lesbica, bisessuale o transgender di nascosto e nei fine settimana, ma anche a chi è dichiarato/a o, addirittura, è un o una attivista per i diritti delle persone L/G/B/T.

Ad esempio, ci sono gay che non frequentano donne lesbiche perché… “oddio la vagina!”; così come ci sono lesbiche che vedono in ogni maschio un pericolo.

Per non parlare di chi discrimina le persone transgender (MtF o FtM che siano), perché… “non ci rappresentano, sono dei baracconi e chissà cosa penserebbe mia madre”.

E, poi ci sono gay e lesbiche che pensano che le persone bisessuali (maschi o femmine che siano) sono solo persone “indecise” che non hanno ancora capito appieno quale sia il loro reale orientamento sessuale (dimostrando, con ciò, di non aver capito che la bisessualità è un orientamento sessuale).

E, infine, ci sono quelle persone transgender che hanno ultimato il loro percorso e che, sentendosi pienamente eterosessuali, guardano dall'alto in basso gay, lesbiche e bisessuali, proprio perché loro sono eterosessuali.

Tali (e tante altre) assurde discriminazioni portano, come conseguenza, a un settarismo che, alla lunga, indebolisce nel complesso tutta la comunità LGBT, perché divide, al posto di unire, chi ne fa parte.

Bisognerebbe, invece, andare oltre l’attrazione sessuale e guardare alle altre persone come ai dei mondi da scoprire e frequentare.

Se, poi, si è anche degli attivisti, gli altri, non solo andrebbero pienamente rispettati, ma andrebbero anche considerati degli alleati al fine di raggiungere il numero maggiore di diritti civili. 

Come dice l’adagio: l’unione fa la forza.

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