Dimmi di sì


Si è svolto ieri a Milano, all'interno della BIT (Borsa Internazionale del Turismo), la conferenza Dimmi di sì: l’arcobaleno delle Unioni Civili, durante la quale si è tentato un primo bilancio dei risultati, in termini di immagine dell’Italia all'estero e di flusso turistico conseguente, della Legge sulle Unioni Civili.
Alla conferenza, moderata dalla giornalista Letizia Strambi, hanno partecipato Paolo Colombo (giornalista de La7); Imma Battaglia (storica attivista per i diritti delle persone GLBT); Alessio Virgili (ambasciatore per l’Italia dell’IGLTA); la coppia Francesco e Daniele (protagonisti del programma RAI Stato Civile) e Monica Cirinnà (relatrice della Legge sulle Unioni Civili) che ha mandato un video-messaggio.

Il convegno ha preso le mosse proprio dal video-messaggio di Monica Cirinnà che ha sottolineato come le unioni civili siano state celebrate in tutti i comuni italiani, anche in quelli assai piccoli, oltre che nelle grandi città come Milano e Roma. Ha, poi, indicato quali sono i prossimi traguardi da raggiungere: la parte relativa alla sfera genitoriale e il matrimonio ugualitario.
Alessio Virgili ha fatto notare che, con l’approvazione della Legge Cirinnà, anche l’Italia è entrata nel novero dei paesi civili e, all'estero, è finalmente percepita come un Stato gay friendly.
Imma Battaglia, con una vis polemica forse non del tutto appropriata al contesto, ha manifestato tutto il suo disappunto per la Legge Cirinnà, in quanto discriminatoria nei confronti di gay e lesbiche. Ha, poi, sottolineato come coloro che si uniscono civilmente non possono dirsi sposati e ha indicato come obiettivo l’ottenimento del matrimonio ugualitario.
Paolo Colombo ha parlato dell’omosessualità nello sport e di quanto sarebbero auspicabili i coming out di certi calciatori e ha, inoltre, ricordato come in Italia manchi ancora una legge contro l’omofobia e quanto ci sia ancora da lottare per ottenere una giusta legge sull’omogenitorialità.
Francesco e Daniele hanno spiegato la propria scelta di unirsi civilmente dettata soprattutto dall'esigenza di non consentire più a qualcuno di dubitare del fatto che la loro è una coppia a tutti gli effetti. Una coppia come tutte le altre.


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