La vita gay di Firenze di oggi e di ieri

Il titolo può trarre in inganno: Free Firenze non è una guida a cosa si può fare e vedere gratis nella città toscana, bensì la guida gay di Firenze scritta da Giovanni Dall’Orto e Paolo Nieri ed edita da Cult editore.
Una guida ai locali, alle zone di battuage, ai musei, alle associazioni... più propriamente GLBT o gay friendly. Non mancano le schede di storia gay,  opera di uno studioso serio come Dall’Orto, che ricostruiscono le vicende e le vite dei personaggi omosessuali illustri di Firenze.
Il linguaggio con cui Nieri (autore della guida vera e propria) illustra le “tappe” cui il turista e/o il residente gay può fare in Firenze è informale e “giovanilistico”. Esso, alla lunga, può risultare un po’ fastidioso, ma il bello di una guida (gay o no) è che essa non necessita di essere letta per intero (a meno di non volerne scrivere una recensione): si consulta l’indice e si leggono i capitoli che più interessano.
Il linguaggio spiritoso con cui Nieri redige le schede, però, non deve far supporre che le informazioni non siano dettagliate: ogni capitolo dice quello che deve dire e, a volte, lo fa in modo assolutamente spregiudicato, andando dritto al sodo. Si veda, ad esempio, quanto scritto a proposito dell’Hard Bar 85:
Non è un locale per giovanissimi, [...] ci si guarda seri, si batte, si fa i maschi. [...] Maschi consapevoli, con idee chiare in testa. Ma non c’è l’atmosfera gelida di un lupanare di Amsterdam [...]

Il locale funziona proprio come momento di liberazione ormonale, di sesso vero e profondo tra maschi, un vero cruising bar con tutti i crismi.
Una guida, dunque, dalla doppia lettura: quella che mira al “divertimento” e quella che illustra la storia di una città in cui la Storia è scritta sempre con la lettera maiuscola. Una doppia lettura che, forse, sarebbe stata favorita da un’impaginazione differente: le belle schede di Dall’Orto potevano essere riunite in un capitolo a parte e non inserite qui e là nel testo.
Ad ogni buon conto, Free Firenze è la guida che non può mancare nella valigia del turista GLBT.

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