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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

Il Queever di Torino ha spento 10 candeline

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Ieri sera a Torino il Queever ha festeggiato i suoi primi 10 anni di vita. Un traguardo che dimostra come sia, ormai, una realtà consolidata. Sono diverse le ragioni che fanno del Queever una serata davvero differente nel panorama degli eventi in discoteca organizzati per un pubblico di persone GLBT. Innanzitutto va detto che per partecipare a una serata domenicale del Queever non serve avere alcuna tessera associativa . Poi va aggiunto che gli eventi del Queever sono aperti a tutti : gay, lesbiche, bisessuali ed eterosessuali; cisgender, transgender e gender-fluid;  giovanissimi, meno giovani e maturi. Questo fa sì che le domeniche al Queever sono davvero inclusive. Altra caratteristica davvero notevole delle serate del Queever è il fatto, a tratti “rivoluzionario”, che i ragazzi e le ragazze dell’animazione (detti Q-boys e Q-girls) sono persone dall’aspetto reale , lontanissimi dallo stereotipo del ragazzo palestrato e della ragazza anoressica e per ta

Ricorda per sempre il 17 maggio

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Oggi è la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia anche nota come IDAHOBIT (acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia ). A partire dal 2004, la ricorrenza celebra il giorno ( 17 maggio 1990 ) in cui l’Organizzazione mondiale della sanità ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali dell’ International Classification of Diseases . Sono passati 27 anni da quel 1990, eppure in tutto il mondo ci sono ancora organizzazioni di varia natura che perseguitano e si accaniscono contro le persone GLBT (Gay, Lesbiche, Bisessuali e Transgender) con esorcismi; terapie riparative; violenze psicologiche e fisiche d’ogni sorta che prevedono perfino reclusioni in campi di correzione o esecuzioni capitali (sommarie o di Stato). Ecco perché è importante, anzi fondamentale, ricordare ogni anno quel 17 maggio 1990. Ecco perché è necessario che tutti (eterosessuali compresi) facciano sentire la propria voce

Come fare il test HIV a Bergamo

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Abito a Bergamo e ogni tanto ritengo opportuno fare il test HIV . Senza alcuna impegnativa del medico di base, mi reco all'Ospedale Papa Giovanni XXIII e vado direttamente al reparto di Dermatologia (ingresso 47). Aspetto il mio turno e all'accettazione dichiaro di aver bisogno del servizio MTS .  Avendo già fatto il test HIV in precedenza, consegno un foglio con il mio “numero paziente” e mi viene assegnato un numero progressivo con il quale sarò chiamato dal medico per fare l’esame. Chi, invece, è lì per la prima volta, lo dice e gli viene assegnato un numero paziente al momento e, quindi, il numero progressivo con il quale sarà chiamato per la visita. Il numero paziente serve per mantenere l’anonimato , ma, al contempo, consentire ai medici di avere una scheda univoca per ogni paziente. Una volta chiamati dal medico, si ripresenta il numero paziente con il quale il dottore recupera la nostra scheda (o ne apre una nuova). Il reparto MTS dove mi reco

Gender | La Rivoluzione

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Lo stesso titolo per due prodotti che si completano l’un l’altro I gemelli Caleb ed Emmie Smith alla nascita entrambi maschi Dal 3 gennaio di quest’anno il “National Geographic” ha diffuso in edicola un numero monografico speciale dal titolo Gender. La rivoluzione . Il 31 gennaio, sul canale del National Geographic è stato trasmesso il documentario di 90 minuti a firma della giornalista statunitense Katie Couric dal titolo Gender, la rivoluzione che, ora, è disponibile nelle edicole in DVD. I due prodotti (il mensile e il documentario), a parere di chi scrive, hanno il medesimo titolo (anche se uno mette un punto tra gender e rivoluzione e l’altro una virgola), in quanto si completano l’un l’altro. Infatti, pur essendo due prodotti che possono essere pienamente fruiti separatamente (e non è un caso che sono stati distribuiti nelle edicole in due momenti distinti); essi, uniti, diventano un vero e proprio strumento indispensabile per quanti vogliano capire a fondo e sen

La visibilità infastidisce | Ecco chi e perché

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La visibilità è sempre un atto politico Rendere visibili - ossia noti - il proprio orientamento sessuale e/o la propria identità di genere e/o i propri comportamenti sessuali è importante, in quanto il privato reso pubblico diventa sempre un atto politico e, spesso, esso ha un effetto “sovversivo” tra i benpensanti, conformisti e conservatori, oltre ad avere, come benefica conseguenza, quella di rendere palesemente reali e rivendicabili gli stili di vita non conformi. Ecco chi è infastidito dalla visibilità altrui Proprio l’effetto sovversivo della visibilità e la sua opera di rivendicazione infastidisce principalmente  sia coloro che sono convinti che la sessualità sia “normale” solo se riguarda persone eterosessuali e cisgender;  sia quanti pensano che la sessualità riguardi esclusivamente la sfera della privacy;  e sia quanti, pur non essendo eterosessuali e/o cisgender, si presentano in pubblico come tali. Ecco perché sono infastiditi Va detto che coloro che