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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Il cliente-oggetto

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Dialogo di una prostituta con un suo cliente è un atto unico di Dacia Maraini che, nella struttura, risente del contesto storico in cui fu scritto, ma che, a livello di contenuti, si rivela ancora interessante. Scritto nel 1973, è concepito per aderire in modo quasi totale al clima che si respirava nei gruppi di autocoscienza allora molto in voga: i due attori impegnati sul palcoscenico, più di una volta, interrompono il loro scambio dialogico per rivolgersi direttamente al pubblico, sollecitando il dibattito (sì, il famigerato “dibattito” degli Anni Settanta). Ma, a parte il ricorso al dibattito con la platea - come detto - il testo presenta tematiche tuttora attuali. Va, innanzitutto, accennato al fatto che la prostituta della Maraini è una laureata che sceglie di prostituirsi, perché, altrimenti, dovrebbe aderire a un destino di donna che la costringerebbe a forme velate di prostituzione, sia che decidesse di sposarsi e dedicarsi al proprio marito-padrone, sia che scegliesse di a

Pasolini | Cronaca di una morte

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Nella collana “Grandi delitti nella Storia” del Corriere della Sera è uscito il volume Pier Paolo Pasolini. Assassinio di un intellettuale scomodo di Giovanni Landi . Si tratta di un saggio agile e ben scritto nel quale si ricostruiscono le tappe dell’omicidio di Pasolini, accennando al contesto politico e sociale in cui avvenne (gli Anni di Piombo); descrivendo (attingendo alle carte processuali) come si svolse; ricordando chi era Pasolini e la sua attività di scrittore, regista e polemista e, infine, parlando dei colpevoli. Sì, colpevoli al plurale sin dal titolo del capitolo ( I colpevoli , appunto). Nel saggio, quindi, si abbraccia l’ipotesi investigativa (invero quella più probabile) che a uccidere Pasolini non fu il solo Pino Pelosi. A massacrare “l’intellettuale scomodo” fu, quasi certamente, un commando al soldo di uno o più poteri: in questi 45 anni che ci dividono dalla notte tra il 1° e il 2 novembre 1975 in cui si svolsero i fatti, si è parlato dei servizi segreti deviati;

Riti para-orgiastici

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Riti di passaggio del Premio Nobel per la Letteratura William Golding (noto al grande pubblico come autore de Il Signore della Mosche ) è un romanzo che finge di essere il diario di un passeggero imbarcato su un vascello della marina inglese con destinazione Australia. Un viaggio che, agli inizi dell’Ottocento, durava mesi. Il giovane viaggiatore-cronista si chiama Edmund Talbot e scrive il suo diario per un unico lettore: il suo aristocratico e influente “padrino”, grazie al quale ha ottenuto un importante incarico governativo agli Antipodi (l’Australia, appunto). Il patto tra i due è che il cronista non deve nascondere nulla al suo lettore. Ne deriva un resoconto che, al principio, tenta di essere lieve e scherzoso, ma si trasforma, ben presto, nel resoconto di una tragedia condita di sesso e ferocia. Report descritto da due punti di vista, perché, a un certo punto, Talbot decide di inserire nel suo diario una lunga lettera vergata dalla vittima sacrificale dei riti cui si allude n