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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

#MilanoPride 2013

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Ieri pomeriggio si è svolta la Parata del Gay Pride milanese. C’erano tantissime persone: più di 50000 secondo gli organizzatori. Un successo, forse, inatteso. Il corteo è stato variopinto e ordinato come sempre durante un Pride. Peccato che gli organizzatori avessero deciso che quest’anno il corteo sarebbe stato preceduto da un solo carro. Ciò ha fatto sì che la Parata si snodasse senza musica ed è stato come se non fosse un Pride al 100%. Molti gli spettatori che hanno dato segno di condividere e appoggiare le richieste dei manifestanti. A fine corteo c’erano alcuni stand con animazione organizzati da noti locali gay milanesi. La musica ha invaso la via e i manifestanti hanno gradito. Ottima la presenza sul palco di Giuliano Pisapia , primo sindaco milanese a parlare a un Gay Pride. Bello e sentito il suo discorso. Purtroppo sul palco hanno preso la parola troppe persone: si sono ripetuti gli stessi concetti troppe volte e l’uditorio ha finito con il perder

La versione di Mathilde: fu tutta colpa di Rimbaud

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«Quali furono le cause della mia infelicità, della mia vita spezzata e, più tardi, della triste e avventurosa esistenza di Verlaine? Rimbaud! L’assenzio!...». Con tali parole Mathilde Mauté , moglie di Verlaine , sintetizza la sua tesi: il suo breve matrimonio fu rovinato dalla presenza di Rimbaud che ebbe, su suo marito, un influsso nefasto: lo indusse a bere fino a ubriacarsi, cosa che lo rendeva violento e irragionevole. Inoltre, fu a causa di Rimbaud se Verlaine abbandonò il tetto coniugale, la moglie e il figlio appena nato e fuggì all’estero con “l’amico” (la Mauté usa sempre la parola “amico” e mai altre più esplicite e appropriate, come “amante”, “compagno”...). Una versione, quella che Mathilde sostenne nelle sue memorie che ricalca quanto già espresso nell’istanza di separazione dal marito, ma che Daria Galateria (curatrice del volume edito da Sellerio) ricorda essere falsa: Verlaine ebbe comportamenti violenti contro Mathilde ben pri

Scende giù per Toledo

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Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi è un capolavoro. Un capolavoro nel quale non c’è una parola fuori posto, una frase inutile, una virgola in più. Un capolavoro di scrittura: italiano misto a napoletano italianizzato. Discorso diretto libero che diventa indiretto e ritorna diretto... Pensieri della protagonista che si fanno verbo. Scrittura narrativa che - spesso - diventa quasi teatrale, con tanto di “battute” e commenti che sanno di “didascalie” (Patroni Griffi è stato drammaturgo e regista di teatro tra i più noti). Un capolavoro di intreccio: una storia che trascina il lettore fino all’ultima pagina; che lo tiene col fiato sospeso; che non lo delude mai. Lo fa sorridere; ridere; fremere di sdegno. Lo fa vivere accanto alla protagonista e alle sue amiche/nemiche. Tra i vicoli di Napoli; tra le zone malfamate della prostituzione; nel treno che porta la protagonista al Nord, in Inghilterra. Una protagonista che

Wilde alla sbarra

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Pubblicato in Italia da Kaos edizioni nel 2010, il Dossier Oscar Wilde a cura di William Badford (tradotto da Lorenzo Ruggiero) riunisce in volume la trascrizione dei tre processi che videro protagonista Wilde tra l’aprile e il maggio del 1895 e la lunghissima lettera (una ventina di grandi fogli minutamente manoscritti) che Wilde, due anni dopo, indirizzò ad Alfred Douglas e nota con il titolo di De profundis .

Il Re è nudo! Lo urlano le coppie di fatto

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Se stiamo insieme. Racconti di coppie di fatto a cura di Claudio Finelli , edito da Caracò, riunisce in volume alcuni racconti e poesie di autori italiani incentrati su storie di convivenza. Convivenze sia eterosessuali, sia omosessuali. Storie di coppie di fatto, come, negli ultimi tempi, vengono definite tali unioni. Scopo palese dei narratori è mostrare come in Italia le famiglie create dalle coppie di fatto non siano tutelate dalla legge e come agli omosessuali, in aggiunta, sia anche negata la possibilità di poter rendere ufficiale la loro unione (cosa che gli eterosessuali possono fare, se vogliono, sposandosi) con motivazioni ridicole, capziose e, spesso, false. Un libro letterario che ha, quindi, un obiettivo Politico, ma che resta “sanamente” letterario: ovvero, le rivendicazioni non uccidono la poesia. Un libro in cui la Letteratura svolge una delle sue funzioni più alte, ossia quella di mostrare il Re nudo.

Ritorna, voglio stare con te, ti amo

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“La sola parola vera è: ritorna, voglio stare con te, ti amo” scrisse da Londra il 5 luglio 1873 Arthur Rimbaud a Paul Verlaine che, dopo l’ennesimo litigio, era “fuggito” a Bruxelles. Verlaine non tornò, ma chiese a Rimbaud di raggiungerlo nella città belga dove, il 10 luglio, ubriaco e in preda alla disperazione, sparò all’amico e compagno. Il diciannovenne Rimbaud fu ferito a una mano; il ventinovenne Verlaine, dopo la denuncia di Arthur, fu arrestato e condannato a due anni di prigione (poi ridotti per buona condotta). Una sconosciuta moralità. Quando Verlaine sparò a Rimbaud di Giuseppe Marcenaro edito da Bompiani parte da tale celebre sparatoria tra i due illustri poeti (a quel tempo sconosciuti) e ricostruisce nel dettaglio la loro tormentata e intensa storia d’amore; oltre a pubblicare le carte del fascicolo processuale relativo al caso giudiziario che la sparatoria generò. Una storia d’amore, quella tra Verlaine e Rimbaud nata due an

La sessualità di stupro dell'antico romano

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Amore e sesso nell’antica Roma di Alberto Angela edito da RAI-Eri Mondadori è un buon saggio divulgativo, scritto con un linguaggio discorsivo, che descrive l’amore e il sesso come erano vissuti dagli antichi romani del II secolo d.C. (nel 115 per la precisione). L’Autore porta il lettore tra le vie di Roma (sia quelle del Foro, sia quelle della Suburra), guidandolo alla scoperta dei piaceri della carne, sempre avvertendolo che gli antichi romani erano molto simili agli occidentali di oggi, ma anche diversi, in quanto differente era la loro morale sessuale (che, ad esempio, non prevedeva i sensi di colpa legati al sesso tipici della morale cristiana).  Continui sono i raffronti tra le esperienze che un antico romano poteva vivere e quelle che si offrono agli uomini e alle donne di oggi. Paragoni che sottolineano similitudini o differenze, ma mai condannano o applaudono una scelta rispetto a un’altra. Angela si concentra sull’amore e sul sesso eterosessuali, pur dicendo subit