Identità di genere nel Seicento
Uscito nel 1992 Il giudice e la chimera di Piero Spirito raccoglie due casi giudiziari francesi del Seicento che avevano come protagonisti due ermafroditi. Il primo caso riguardava una ragazza alla quale i giudici avevano imposto di assumere un’identità maschile, in quanto, a loro avviso, la natura l’aveva fatta più maschio che femmina e, dunque, da maschio doveva comportarsi. Il secondo caso, invece, aveva al centro la complessa vicenda di una Priora di convento che fu, non solo accusata di essere affetta da ermafroditismo, ma anche di avere ingravidato di sé le consorelle. Tale secondo caso si risolse con la condanna della Priora Angelique del la Motte Villebert d’Apremont la quale, nonostante avesse dichiarato - per bocca del suo avvocato - di essere vissuta da donna per 55 anni (ovvero fin dalla nascita), perché tale essersi (ed essere stata) sempre creduta , dopo un’accurata visita medica, fu giudicata ermafrodito con prevalenza del lato maschile. Fu anche “ric