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Visualizzazione dei post con l'etichetta eteronormatività

Obiettivo Uguaglianza

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Ai due estremi della società vi sono le persone che godono di privilegi e quelle che subiscono discriminazioni. Tra i due gruppi, coloro che galleggiano , lambendo ora un polo, ora l’altro. Nel gruppo dei discriminati ci sono anche le persone LGBT . Esse vengono discriminate dai repressi sessuali al potere che aderiscono acriticamente all’ ideologia eteronormativa . Discriminare significa letteralmente separare , differenziare . Le discriminazioni , quindi, generano disparità , esattamente come i privilegi di cui alcuni godono. Disparità di fronte alla legge, ad esempio. Si crede fermamente che non sia più rinviabile oltre il momento di rivendicare un riequilibrio della “bilancia sociale” . Bisogna, quindi, combattere le discriminazioni e puntare all’uguaglianza di trattamento. E per arrivare all’uguaglianza, si deve intervenire energicamente sui meccanismi che consentono ad alcuni di trarre vantaggio dalle disuguaglianze sociali. Per bloccare tali storture, si deve agire su ...

Far finta di essere sani

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Avviso : la paternità di molti dei pensieri espressi di seguito è di Mario Mieli. Qui sono “abusati”. Sono del tutto convinto del fatto che tutti gli esseri umani sono bisessuali e sessualmente fluidi.  Molti maschi âgée negano che ciò sia vero e sostengono che o si è eterosessuali, oppure omosessuali.  Chi si dichiara bisessuale starebbe attraversando una fase di “confusione”, oppure, più spesso, non avrebbe il “coraggio” di ammettere di essere omosessuale. Posizioni “teoriche” frutto di un’educazione castrante (Mieli avrebbe parlato di ”educastrazione”). Ritengo, ad ogni modo, innegabile il fatto che, ancora oggi, l’educastrazione agisca in modo da indurre i maschi verso l’eterosessualità. In altre parole, si viene convinti ad agire da eterosessuali attuando varie tecniche di persuasione educativa. Una di queste (forse la più coercitiva) è lo sradicamento del “femminile” dal maschile. Tutto quanto ipoteticamente riguarda la sfera femminile, viene s...

Ecco chi dovrebbe leggere Mario Mieli

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Elementi di critica omosessuale di Mario Mieli torna in libreria edito da Feltrinelli. La prima edizione era uscita nel 1977 da Einaudi e la seconda, ampliata, da Feltrinelli nel 2002. Quarant'anni per un libro “militante” sono tanti e anche il “manifesto” di Mieli risente del passare del tempo, anche se possiede ancora una notevole carica rivoluzionaria. Legato com’è al clima degli Anni Settanta e a quanto veniva elaborato all’interno dei collettivi di autocoscienza molto in voga a quei tempi, il libro, oggi, può addirittura apparire, in certe sue parti, un po’ ingenuo, oltre che assurdamente utopistico. La lettura di alcune parti, poi, può risultare difficile e faticosa a quanti non padroneggiano certi linguaggi e gerghi, come il linguaggio psicoanalitico o i gerghi in uso negli ambienti omosessuali o in quelli della lotta comunista degli Anni Settanta. Ma, nonostante quanto ora detto, la lettura del saggio di Mieli va affrontata. E non solo se si è un/una gi...

Mario Mieli checca rivoluzionaria

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Mario Mieli (1952 - 1983) è stato un teorico e militante GLBT tra i più importanti del nostro Paese. Eppure, per molto tempo, pare essere stato relegato ai margini del dibattito teorico, forse a causa della sua carica rivoluzionaria , ancora oggi, per certi versi, in anticipo sui tempi. A Mario Mieli le Edizioni Clichy dedicano un bel volumetto curato da Silvia De Laude che si legge in meno di una giornata e che va letto se si vuole conoscere Mieli sia come uomo, sia come teorico e militante. Mario Mieli. E adesso si divide in due parti: la prima traccia un profilo biografico e critico del Mieli teorico, romanziere, militante e performer; la seconda sezione del volume presenta una selezione di scritti di Mieli a loro volta divisi (e riuniti) per temi. Ne esce il ritratto di un uomo e pensatore in anticipo sui tempi; insofferente a ogni compromesso e refrattario all'ipotesi che una persona GLBT potesse aderire allo stile di vita proposto dalla società eteronormata. ...

Tutta la verità sul gender

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Papà, mamma e gender di Michela Marzano edito da Utet nel 2015 è un bel libro nel quale la nota filosofa spiega, in modo assai comprensibile, di cosa trattano i gender studies che, lungi dall’essere delle teorie o delle ideologie, sono, invece, degli studi in ambito accademico. Il saggio della Marzano parte dai vari messaggi distorti diffusi da alcuni ambienti cattolici oltranzisti a proposito di quella che viene, di volta in volta, definita “teoria” o “ideologia” gender e, analizzandoli, chiarisce ai lettori le reali intenzioni e le conquiste teoriche dei maggiori studiosi nel campo degli studi di genere. La filosofa, più volte, ricorda nel suo saggio la differenza che passa tra sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e ruolo di genere, in modo da sottolineare come gli studi di genere puntino, in primo luogo, a portare alla luce gli stereotipi sui quali si basano i ruoli di genere; stereotipi sessisti che chi ambisce a una reale parità di trattamento tra...

I normativi

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I normativi sono coloro che credono che uno stereotipo abbia valore di legge e vi si adeguano senza battere ciglio. Meglio ancora: i normativi non riconoscono lo stereotipo. Il normativo, infatti, scambia la sovrastruttura per natura. Ecco, allora, che il normativo si comporta secondo certi canoni ed è convinto che essi siano parte dei meccanismi che regolano l’Universo. I normativi, inoltre, sono strettamente binari: quello che si addice al maschio non si addice alla femmina e viceversa. I normativi, infine, sono manichei: o è bianco o è nero. I grigi sono per i senza palle. Seguono alcuni esempi di normatività per i nati maschi. L’azzurro è maschile. Il rosa femminile. In auto guida il maschio e la femmina sta seduta al fianco. L’unico quotidiano che si legge è quello sportivo (anche se è rosa). Le donne sono tutte troie, tranne la mamma che è santa. Non si dà una mano in casa, perché i lavori domestici son cose da femmine. Gli uomini hanno il pizzetto e i c...