Obiettivo Uguaglianza


Ai due estremi della società vi sono le persone che godono di privilegi e quelle che subiscono discriminazioni. Tra i due gruppi, coloro che galleggiano, lambendo ora un polo, ora l’altro.

Nel gruppo dei discriminati ci sono anche le persone LGBT.

Esse vengono discriminate dai repressi sessuali al potere che aderiscono acriticamente all’ideologia eteronormativa.


Discriminare significa letteralmente separare, differenziare.

Le discriminazioni, quindi, generano disparità, esattamente come i privilegi di cui alcuni godono.

Disparità di fronte alla legge, ad esempio.


Si crede fermamente che non sia più rinviabile oltre il momento di rivendicare un riequilibrio della “bilancia sociale”.

Bisogna, quindi, combattere le discriminazioni e puntare all’uguaglianza di trattamento.

E per arrivare all’uguaglianza, si deve intervenire energicamente sui meccanismi che consentono ad alcuni di trarre vantaggio dalle disuguaglianze sociali.


Per bloccare tali storture, si deve agire su più fronti: culturale, legale, civile…, perché va cambiata la società in modo radicale.


Tra i vari interventi da attuare con urgenza si suggerisce di:


  • Aiutare i sessualmente repressi a liberarsi dalle catene dell’ideologia eteronormativa. Liberi dal giogo imposto loro da certe sovrastrutture che, ad esempio, li costringono a una castrante eterosessualità, essi vedranno il mondo senza i paraocchi con i quali oggi vivono e ciò sarà un bene per tutti, non solo per loro.
  • Riformare radicalmente l’istituto giuridico del matrimonio che è ancora fortemente ancorato a (dis)valori patriarcali. 
    • Innanzitutto bisognerebbe cambiargli nome, perché la parola matrimonio, anche etimologicamente (matris munus = dovere della madre - non della donna, ma proprio della madre!), si porta dietro retaggi che appartengono a una società patriarcale che va abolita. 
    • Va, poi, combattuta l’assurda pretesa che due persone vivano il resto della loro vita rispettando inutili vincoli di fedeltà monogamica (che un tempo erano necessari per garantire al marito di essere veramente il padre dei nascituri. Non per nulla la fedeltà era imposta alla moglie/madre, mentre il marito/padre frequentava con disinvoltura donne/uomini di piacere). 
    • Per quanto detto finora, inoltre, tale nuovo istituto giuridico deve essere parimente accessibile sia a coppie eterosessuali, sia a coppie same sex
    • Infine, tale nuovo istituto giuridico deve prevedere anche la possibilità di andare oltre la coppia e, quindi, di tutelare l’unione anche di più di due persone (venendo, così, incontro, ad esempio, alle persone bisessuali e/o poliamorose che sentono la necessità di rapporti stabili con più di un partner anche contemporaneamente).
  • Riformare l’istituto dell’adozione, consentendo a qualsiasi adulto di adottare un bambino, sia esso un orfano, un bimbo abbandonato dai genitori biologici, o il figlio del partner. 
  • Sostituire il “modello-famiglia-borghese” con il “modello-famiglia-estesa”, contemplando la possibilità della “genitorialità estesa”, in modo che ogni bambino possa avere anche più di due genitori legali (ad esempio, potrebbe essere figlio legale dei genitori biologici e anche dei loro nuovi partner).
  • Prevedere l’autodeterminazione del genere sessuale e il conseguente riconoscimento del “genere d’elezione” anche sui documenti, indipendentemente, quindi, dall’avere o meno intrapreso o concluso percorsi di medicalizzazzione quali terapie ormonali e/o interventi di riassegnazione del sesso.
  • Varare una legge contro l’omolesbobitransfobia, in quanto l’odio non è un’opinione, ma un sentimento devastante (sia per chi lo prova, sia, soprattutto, per chi ne è l’oggetto) e i crimini d’odio nei confronti delle persone LGBT possono causare danni assai gravi e irreversibili.


Tali le prime riforme che vanno attuate per andare verso una società degli uguali.


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