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Le vecchie zie si raccontano

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Ho intervistato Andrea Pini nel 2012 in occasione della presentazione pubblica del suo Quando eravamo froci al Teatro Donizetti di Bergamo. Non ricordo più la ragione per la quale, allora, non avevo anche pubblicato una recensione al saggio. Rimedio ora . ———— Quando eravamo froci di Andrea Pini edito da il Saggiatore è un saggio di cui si consiglia la lettura, sia perché racconta un mondo che non esiste più e sia perché lo fa in maniera davvero assai piacevole. La prima parte del volume è più strettamente saggistica e in essa Pini informa il lettore di oggi relativamente a come si viveva l’omosessualità negli Anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Di come essa veniva “rappresentata” sui giornali; quali erano i posti in cui “si incontrava”; con chi ci si appartava; quali le condanne e i tentativi di repressione messi in atto dai “tutori della pubblica morale”. La seconda parte del volume, invece, lascia la parola agli omosessuali che, negli Anni Cinquanta, avevano venti an...

Stonewall e oltre

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Denis Forasacco nell’agile volume I moti di Stonewall edito dalla Gazzetta dello Sport (nella collana “Giorni che hanno fatto la storia”) racconta sia i giorni di rivolta che si svolsero, a partire dalla notte tra il 27 e il 28 giugno del 1969, presso lo Stonewall di New York, sia le conseguenze positive per la comunità LGBT che quei moti produssero in tutto il mondo occidentale nell’immediato e nei decenni successivi. E per meglio spiegare come si potette generale spontaneamente una rivolta popolare nel cuore del Greenwich Village a New York, Forasacco ricostruisce il contesto di quegli anni (a partire dagli Anni Cinquanta), nel quale una serie di associazioni di omosessuali e lesbiche si batterono per migliorare le condizioni di vita delle persone LGBT negli USA, all’epoca per nulla semplici. Forasacco evidenzia come il clima sociale negli USA nella seconda metà degli Anni Sessanta si fosse fatto incandescente a causa delle rivendicazioni antidiscriminatorie portate avanti da dive...

Il misterioso caso Estermann-Tornay

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La sera del 4 maggio 1998 furono trovati morti il neo comandante delle Guardie Svizzere Alois Estermann (di 44 anni); sua moglie Gladys Meza Romero e il vice-caporale Cédric Tornay (di 23 anni). Le autorità competenti del Vaticano si affrettarono a dichiarare che a uccidere i coniugi Estermann era stato il giovane Tornay - in preda a un attacco di follia - che si era, poi, tolto la vita. La ricostruzione dei fatti, però, lascia perplessi molti osservatori, in primis Fabio Croce , autore del libretto Delitto in Vaticano , edito dalla sua casa editrice nel 1999. Croce sottolinea le incongruenze e i misteri del caso a iniziare dal fatto che il cadavere del giovane Tornay è stato ritrovato in una posizione non compatibile con quella che per solito assume il cadavere di chi si è sparato in bocca. Croce, inoltre, riferisce che molti testimoni dissero che nel salotto degli Estermann erano stati trovati 4 bicchieri e non 3 e, sempre Croce, ricorda che tutti i mobili di casa Estermann furono...

Pasolini | Cronaca di una morte

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Nella collana “Grandi delitti nella Storia” del Corriere della Sera è uscito il volume Pier Paolo Pasolini. Assassinio di un intellettuale scomodo di Giovanni Landi . Si tratta di un saggio agile e ben scritto nel quale si ricostruiscono le tappe dell’omicidio di Pasolini, accennando al contesto politico e sociale in cui avvenne (gli Anni di Piombo); descrivendo (attingendo alle carte processuali) come si svolse; ricordando chi era Pasolini e la sua attività di scrittore, regista e polemista e, infine, parlando dei colpevoli. Sì, colpevoli al plurale sin dal titolo del capitolo ( I colpevoli , appunto). Nel saggio, quindi, si abbraccia l’ipotesi investigativa (invero quella più probabile) che a uccidere Pasolini non fu il solo Pino Pelosi. A massacrare “l’intellettuale scomodo” fu, quasi certamente, un commando al soldo di uno o più poteri: in questi 45 anni che ci dividono dalla notte tra il 1° e il 2 novembre 1975 in cui si svolsero i fatti, si è parlato dei servizi segreti deviati;...

Gli errori di Oscar Wilde

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Nel giro di pochi giorni la vita di Oscar Wilde mutò radicalmente e lo scrittore, da divo idolatrato, divenne un reietto della società. Nel 1895, infatti, Wilde fu coinvolto in ben tre processi che ne minarono la credibilità come uomo e letterato e lo condussero al carcere e ai lavori forzati. Le vicende processuali sono state ricostruite da Paolo Rondini in Oscar Wilde. L’importanza di essere diverso , agile volumetto edito dal Corriere della Sera nel 2019 nella collana dedicata ai “Grandi processi della storia”. Rondini traccia un profilo biografico di Wilde sottolineando come egli vivesse al di fuori degli schemi tradizionali della società vittoriana e ostentasse con fierezza la sua “diversità” di modi e intellettuale rispetto ai suoi concittadini. Una diversità che, nel bene e nel male, attirò su di lui l’attenzione dei più. Tra coloro che non videro di buon occhio tale diversità e ricercatezza vi fu il marchese di Queensberry, padre di Lord Douglas, che arrivò ad accusare pubbli...

I queer londinesi nella Storia

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Queer city di Peter Ackroyd edito in Italia da SEM ricostruisce la storia dei queer a Londra dal periodo celtico e pre-romano fino ai giorni nostri. L’autore usa volutamente una “parola ombrello” come queer per indicare omosessuali, lesbiche, bisessuali, travestiti d’ambo i sessi e transgender in quanto, come ben dimostra nel suo saggio, la sessualità, per secoli, è stata non solo “fluida”, ma anche di difficile definizione, anche in ragione del fatto che, per lungo tempo, gli atti sessuali non avevano valore identitario. In altre parole, si andava a letto con persone del proprio stesso sesso, senza per questo percepirsi come omosessuali o lesbiche. La lettura del saggio è decisamente interessante, istruttiva e piacevole, grazie alle note capacità divulgative dell’autore che, da molti, è ritenuto uno dei più importanti scrittori inglesi viventi. Il lettore può, senza alcuna difficoltà, immergersi nella vita quotidiana di una capitale europea importante come è sempre st...

L'Italia che non c'era e quella che ancora non c'è | La battaglia di Monica

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Monica Cirinnà , senatrice della Repubblica italiana, relatrice della Legge 76/2016 sulle Unioni civili che da lei prende il nome, ha scritto un libro, L’Italia che non c’era. Unioni civili: la dura battaglia per una legge storica edito da Fandango, nel quale ricorda (svelando anche alcuni retroscena) i passaggi e le manovre che è stato necessario attuare affinché la legge fosse approvata definitivamente. Si tratta di un “memoriale” scritto in prima persona che si legge come un romanzo e che va letto per farsi un’idea precisa di quanti scogli è stato necessario superare per poter estendere alcuni diritti anche alle coppie same sex . Le mie personali considerazioni sulla legge le ho espresse pubblicamente a ridosso della sua approvazione: un punto fermo da cui partire per arrivare presto al matrimonio egualitario e all'adozione del figlio non biologico. La pensa così anche Monica Cirinnà che, a chiusura del suo saggio, ricorda come  Davanti a noi abbiamo ancora...

Gay Berlin

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Gli appassionati di Storia del movimento omosessuale non potranno non leggere Gay Berlin di Robert Beachy edito in Italia da Bompiani. Si tratta di un gran bel saggio che ricostruisce dettagliatamente la nascita, lo sviluppo e la disgregazione (causata dall’ascesa del nazismo) di quella che fu la prima comunità omosessuale della storia moderna : quella berlinese. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento Berlino fu una vera e propria capitale mondiale dell’omosessualità (tanto da essere definita, dai detrattori, una novella Sodoma).  Una città ricca di locali di intrattenimento per persone omosessuali; di editoria di settore; di attivisti a favore della riforma della legislazione corrente che, con il famigerato Paragrafo 175, sanzionava i rapporti sessuali tra adulti omosessuali consenzienti; di turisti sessuali provenienti da vari paesi del mondo (soprattutto Gran Bretagna e Stati Uniti) e di giovani e meno giovani disposti a vendere il proprio corpo a persone...

Si può amare una donna?

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C’è stato un tempo (durato qualche secolo) in cui ci si chiedeva se un uomo davvero virile potesse amare una donna (cosa, invece, sempre possibile per un uomo effeminato). Un tempo in cui per vero amore si intendeva solo quello che sbocciava tra un uomo e un ragazzo e che dava vita a un rapporto d’autentica amicizia che esaltava negli amanti le loro virtù civili ed eroiche. Un tempo che vedeva nell'unione tra un uomo e una donna solo un mezzo per generare dei figli (e assecondare, in tal modo, la Natura). Certo, in quel tempo, c’era pure chi pensava che anche un rapporto coniugale (quindi tra un uomo e la propria moglie) potesse generare un amore autentico, ovvero un amore che fosse soprattutto un’amicizia. Ma, probabilmente, costoro, a lungo, furono solo una sparuta minoranza. Costoro affermavano che, perché tra un uomo e una donna fiorisse un sentimento amoroso, era necessario che la donna (la futura moglie) fosse cresciuta nella virtù e la praticasse con p...

Napoli era pregna di cattiveria e di lussuria

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Edito da Colonnese per la prima volta nel 1981 e, successivamente, nel 1998 (e nel 2000) in edizione ampliata, Verso il sole di Oscar Wilde , a cura di Renato Miracco, ricostruisce - con materiali di diversa natura - il soggiorno napoletano che Wilde compì, assieme all’amato Lord Alfred Douglas , dopo essere uscito dal carcere, nel quale aveva scontato due anni di lavori forzati per aver consumato atti di sodomia. Va detto che i due amanti avevano seri problemi di liquidità che si aggravarono appena si venne a sapere che si erano ricongiunti e che vivevano assieme a Napoli (località nella quale si erano recati separatamente per non dare nell’occhio).  Infatti, i fondi furono loro tagliati e si fece di tutto perché si lasciassero: sembrava davvero troppo che Wilde potesse vivere di nuovo assieme all’uomo che aveva amato! Di tutto ciò Wilde è consapevole e ne ragiona con amici e avvocati nella corrispondenza riportata dal curatore nel volume. Si tratta di lettere nelle q...

Modelli di famiglia - Qualche considerazione

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Ci sono molte persone che, soprattutto di fronte alle famiglie omogenitoriali (quelle formate da genitori dello stesso sesso), vanno ripetendo come un mantra che l’unica famiglia è quella tradizionale (ossia, secondo loro, quella formata da genitori di sesso diverso e dai loro figli).  A costoro verrebbe voglia di chiedere se sanno che la loro cosiddetta “famiglia tradizionale” di “tradizionale” non ha poi molto! La tradizione della famiglia composta da un padre + una madre + figli, infatti, non solo si afferma come modello nella società occidentale di matrice cristiana soprattutto a partire dalla rivoluzione industriale borghese (dunque neppure due secoli), ma, ancora oggi, nel mondo è un modello minoritario che convive con altri modelli-famiglia. Per stare alla contemporaneità, infatti, la famiglia poligamica (un padre + diverse madri + figli OPPURE una madre + diversi padri + figli) resta il modello-famiglia maggiormente diffuso nel mondo e da molto più tempo di que...

Wilde alla sbarra

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Pubblicato in Italia da Kaos edizioni nel 2010, il Dossier Oscar Wilde a cura di William Badford (tradotto da Lorenzo Ruggiero) riunisce in volume la trascrizione dei tre processi che videro protagonista Wilde tra l’aprile e il maggio del 1895 e la lunghissima lettera (una ventina di grandi fogli minutamente manoscritti) che Wilde, due anni dopo, indirizzò ad Alfred Douglas e nota con il titolo di De profundis .

Ritorna, voglio stare con te, ti amo

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“La sola parola vera è: ritorna, voglio stare con te, ti amo” scrisse da Londra il 5 luglio 1873 Arthur Rimbaud a Paul Verlaine che, dopo l’ennesimo litigio, era “fuggito” a Bruxelles. Verlaine non tornò, ma chiese a Rimbaud di raggiungerlo nella città belga dove, il 10 luglio, ubriaco e in preda alla disperazione, sparò all’amico e compagno. Il diciannovenne Rimbaud fu ferito a una mano; il ventinovenne Verlaine, dopo la denuncia di Arthur, fu arrestato e condannato a due anni di prigione (poi ridotti per buona condotta). Una sconosciuta moralità. Quando Verlaine sparò a Rimbaud di Giuseppe Marcenaro edito da Bompiani parte da tale celebre sparatoria tra i due illustri poeti (a quel tempo sconosciuti) e ricostruisce nel dettaglio la loro tormentata e intensa storia d’amore; oltre a pubblicare le carte del fascicolo processuale relativo al caso giudiziario che la sparatoria generò. Una storia d’amore, quella tra Verlaine e Rimbaud nata due an...

La sessualità di stupro dell'antico romano

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Amore e sesso nell’antica Roma di Alberto Angela edito da RAI-Eri Mondadori è un buon saggio divulgativo, scritto con un linguaggio discorsivo, che descrive l’amore e il sesso come erano vissuti dagli antichi romani del II secolo d.C. (nel 115 per la precisione). L’Autore porta il lettore tra le vie di Roma (sia quelle del Foro, sia quelle della Suburra), guidandolo alla scoperta dei piaceri della carne, sempre avvertendolo che gli antichi romani erano molto simili agli occidentali di oggi, ma anche diversi, in quanto differente era la loro morale sessuale (che, ad esempio, non prevedeva i sensi di colpa legati al sesso tipici della morale cristiana).  Continui sono i raffronti tra le esperienze che un antico romano poteva vivere e quelle che si offrono agli uomini e alle donne di oggi. Paragoni che sottolineano similitudini o differenze, ma mai condannano o applaudono una scelta rispetto a un’altra. Angela si concentra sull’amore e sul sesso eterosessuali, pur dicendo s...

Gide ricorda Wilde

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Oscar Wilde Il 30 novembre 1900 moriva Oscar Wilde .  L’anno successivo André Gide stese un memoriale nel quale raccontava i suoi incontri con il grande scrittore irlandese. Oscar Wilde. In memoriam fu da Gide pubblicato solo nel 1903 e, in Italia, si può leggerlo edito da Stampa Alternativa con il titolo arbitrario e alquanto fuorviante di Gli ultimi anni di Oscar Wilde, dandy decaduto . Sull'arbitrarietà del titolo c’è poco da dire: salta agli occhi.  Sul suo essere fuorviante si specifica che nel suo memoriale Gide parla di Wilde non come di un dandy decaduto, ma come di un uomo che il carcere ha profondamente cambiato .  Lascia a Wilde stesso la parola, in modo che sia chiaro al lettore come Wilde considerasse l’esperienza del carcere formativa in modo ben diverso da quanto comunemente si immagina.  Wilde, infatti, affermava che il carcere gli aveva insegnato un sentimento bello quale è la pietà: “Sono entrato in prigione con un cuore di pietra: no...