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Visualizzazione dei post da marzo, 2012

La monnezzaTV scopre i gay. Gay non andate in TV!

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La TV italiana - tranne rare e felici eccezioni - è trash (spazzatura), ovvero, produce trasmissioni che, per aumentare gli ascolti, inducono i partecipanti allo scontro, piuttosto che al confronto onesto, pacato e ragionato. Fino a pochi mesi fa i conduttori di tali trasmissioni (talk show, approfondimento...) andavano a colpo sicuro seguendo l’agenda politica: bastava prendere il tema del giorno, invitare politici appartenenti a schieramenti contrapposti e la trasmissione poteva andare in onda, certi che lo scontro ci sarebbe stato. Oggi, però, i politici hanno perso il loro appeal presso il grande e “grosso” pubblico e, quindi, i conduttori, a caccia di temi “caldi”, hanno “scoperto” l’omosessualità. Inutile dire che a molti di loro non sta a cuore il tema in sé, ma la possibilità che esso offre di generare scontro e conseguente aumento degli ascolti. Tali conduttori invitano, quindi, omosessuali e omofobi non perché vogliono che gli spettatori possano approfondire l’ar

Intervista a Marco Coppola vittima di un pestaggio perché gay

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Giovanni Dall'Orto ha intervistato Marco Coppola , vittima di un pestaggio in una discoteca eterosessuale perché era abbracciato al suo compagno.

La vignetta omofoba di Vauro

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Vauro ha chiuso la puntata di giovedì scorso di “Servizio pubblico” mostrando una vignetta sulla polemica relativa all’outing postumo di Lucio Dalla . Premesso che di outing si tratta, in quanto Dalla, da vivo, non ha mai dichiarato la propria omosessualità e premesso che l’outing plateale arriva da colui che tutti indicano come il suo ultimo compagno, ovvero quel Marco Alemanno che in chiesa, durante i funerali, ne ha pianto disperatamente la morte , continuare a insistere che la privacy di Dalla vada rispettata anche dopo la sua morte è e resta omofobia. L’outing c’è stato e mi pare davvero fuori luogo, ora, tentare di sorvolare dichiarando che il fatto che fosse un omosessuale è ininfluente, un dettaglio insignificante. Non è indifferente. Dalla era omosessuale e, molto probabilmente, vittima della sua omofobia interiorizzata che gli ha impedito, per tutta la vita, di dichiarare al mondo la sua omosessualità. Di dire: “Io amo e amo un uomo”. Ora, fare come Vauro e pubbl

Un amore che non si può raccontare

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Avevo sempre dato per risaputo che Lucio Dalla fosse omosessuale.  Ignoravo, invece, il fatto che non avesse mai fatto coming out.  L'ho scoperto solo il giorno della sua morte in seguito alle polemiche nate dopo che in un servizio del Tgla7 è stato erroneamente detto che Dalla era un omosessuale dichiarato. A fugare ogni possibile dubbio sulla sessualità di Dalla ci ha pensato, non so quanto consapevolmente, colui che è entrato in chiesa come “collaboratore” e ne è uscito indicato da molti come l’ultimo compagno di vita di Dalla: quel Marco Alemanno che, durante il funerale del cantante, è scoppiato in lacrime, rendendo palese il rapporto che lo univa al compianto. Questo è noto. Ormai è cronaca. Ciò che quel pianto di Alemanno mi ha indotto a immaginare è il possibile tormento interiore che il giovane compagno di Dalla può aver vissuto per il fatto di aver dovuto pubblicamente nascondere la vera natura del sentimento che lo univa (pare dal 2004) al celebre cantant