Il romanzo di due solitudini | Gli occhiali d'oro di Bassani
Gli occhiali d’oro di Giorgio Bassani è un vero capolavoro. Uno di quelli che vanno letti e riletti. Un testo che dovrebbe essere sempre tenuto bene a mente, perché racconta vicende che non si devono dimenticare. Oltre alla trama principale nella quale si narra del dottor Fadigati (il possessore degli occhiali del titolo) segretamente omosessuale, c’è quella secondaria - ma non meno importante - del narratore senza nome, giovane studente di Lettere all’Università di Bologna, di religione ebraica (Bassani stesso?). La data in cui i fatti si svolgono è il 1937, l’anno dell’esplosione, in Italia, dei sentimenti antiebraici che, nel 1938, prenderanno forma legale con le leggi razziali fasciste. Il romanzo, quindi, mette in evidenza due tipi di discriminazione: quella verso gli omosessuali e quella verso gli ebrei. La prima esplode rancorosa quando Fadigati smette i panni dell’uomo riservato e vive in piena luce la sua relazione con il giovane e bellissimo Eraldo Deliliers. La seconda si