Il romanzo di due solitudini | Gli occhiali d'oro di Bassani


Gli occhiali d’oro di Giorgio Bassani è un vero capolavoro.

Uno di quelli che vanno letti e riletti.

Un testo che dovrebbe essere sempre tenuto bene a mente, perché racconta vicende che non si devono dimenticare.


Oltre alla trama principale nella quale si narra del dottor Fadigati (il possessore degli occhiali del titolo) segretamente omosessuale, c’è quella secondaria - ma non meno importante - del narratore senza nome, giovane studente di Lettere all’Università di Bologna, di religione ebraica (Bassani stesso?).


La data in cui i fatti si svolgono è il 1937, l’anno dell’esplosione, in Italia, dei sentimenti antiebraici che, nel 1938, prenderanno forma legale con le leggi razziali fasciste.


Il romanzo, quindi, mette in evidenza due tipi di discriminazione: quella verso gli omosessuali e quella verso gli ebrei.


La prima esplode rancorosa quando Fadigati smette i panni dell’uomo riservato e vive in piena luce la sua relazione con il giovane e bellissimo Eraldo Deliliers.


La seconda si presenta strisciante e subdola, ma non per questo meno dolorosa: l’io narrante la percepisce netta sulla propria pelle e ne avverte il peso.


Proprio la consapevolezza di essere, improvvisamente, diventato un reietto per la società dei cristiani fascisti e benpensanti, fa sì che l’io narrante percepisca e comprenda la sofferenza di Fadigati, uomo maturo tradito e sfruttato dal giovane atleta bisessuale e senza scrupoli.


Un uomo, il dottor Fadigati, che, per avere osato “ostentare” il proprio amore, perde la sua onorabilità e, con essa, la posizione sociale.


Un ragazzo, l’io narrante, che, dall’oggi al domani, diventa un “diverso”, solo perché appartiene a una minoranza religiosa.


Ed è struggente la sequenza dell’incontro dei due “diversi” una notte nebbiosa di novembre: l’io narrante appena uscito da un bordello; il dottore a spasso per Ferrara inseguito da una cagnetta randagia.


Sono due persone sole loro malgrado che si salutano; scambiano due chiacchiere e che - quando dallo stesso casino da cui è uscito il ragazzo, ne esce un gruppo di giovinastri - si allontanano in fretta, perché temono di poter diventare delle prede, delle vittime sacrificali da esporre sull’altare votivo innalzato dalla maggioranza ottusa e becera.


Un romanzo, dunque, quello di Bassani, che sa descrivere bene cosa significhi appartenere a una minoranza: il senso di solitudine e le paure che si provano.


Gli occhiali d’oro è disponibile su Amazon.

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