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Alessandro e il doppio fallimento

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Alessandro. Romanzo dell’utopia di Klaus Mann (1906 - 1949), edito in Italia da Castelvecchi nella traduzione di Gianni Bertocchini, è un romanzo complesso che ripercorre la biografia di Alessandro Magno dall’infanzia alla morte. Un testo che può essere letto su più piani, dal meramente biografico al metaforico (in ragione della volontà di Alessandro di raggiungere l’ infinito e/o, nel finale del romanzo, in virtù dell’allusivo parallelismo tra il condottiero e Cristo), e che fu pubblicato in Germania nel 1929 dall’allora 23enne secondogenito di Thomas Mann (1875 - 1955), proprio in quell’anno insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Un romanzo il cui secondo paragrafo inizia con una frase che potrebbe essere letta anche come una dichiarazione autobiografica , seppur riferita al piccolo Alessandro: «La vita era bellissima, fintanto che il padre rimaneva nell’ombra.». Noto ai biografi, infatti, è il dissidio tra Mann padre e Mann figlio , dovuto anche alla differenza con cui i

Matteo B. Bianchi, Tondelli e la letteratura omosessuale | Intervista del 2002

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Ho intervistato Matteo B. Bianchi il 2.9.2002 per un sito dedicato a Pier Vittorio Tondelli che oggi non è più online (forse da molti anni). L’intervista si svolse nei giardini di via Palestro a Milano (proprio da quel 2002 intitolati a Indro Montanelli) e durante l’incontro ho scattato a Matteo B. Bianchi la foto che pubblico qui. Durante l’intervista, oltre che di Tondelli, abbiamo parlato anche di un paio di libri dello stesso Bianchi e della letteratura omosessuale . Ripropongo qui l’intervista così come l’ho trascritta, non essendo minimamente in grado di stabilire se era andata online integralmente o meno. ____________________ Intervista a Matteo B. Bianchi del 2/9/02 Di Danilo Ruocco - Quando si parla di Tondelli che cosa ti viene in mente? - Tante cose, a iniziare dai ricordi personali: ho avuto la fortuna di conoscere Pier in un momento importante per me, perché da poco avevo iniziato a dedicarmi con serietà alla scrittura e Tondelli era l’unica figura letteraria di riferim

L'amore in mezzo all'odio

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Il giovane Mungo di Douglas Stuart edito in Italia da Mondadori è un romanzo di rara bellezza. Ambientato a Glasgow, la vicenda si snoda tra il gennaio e il maggio di un anno imprecisato ( forse si tratta del 1992 ). Un periodo di grande disagio economico per la Scozia, sprofondata nella miseria a causa delle “riforme” volute da Margaret Thatcher. Una città, Glasgow, dilaniata, nei suoi quartieri più degradati, oltre che dalla povertà, anche dalla violenza causata dall’odio tra cattolici e protestanti. Un odio che pare entrare come un virus nei corpi dei giovani maschi, per non uscirne mai più. Essi formano bande rivali che combattono senza esclusioni di colpi. E ogni scontro, genera altro odio, motivato dalla volontà di vendetta e dall’inseguimento di un distorto senso dell’onore che vuole che si è veri uomini se non si retrocede di fronte a nulla. In mezzo a tutto questo odio che - come una magmatica, quanto impalpabile, bolla - non fa che gonfiarsi di giorno in giorno, c’è l’incon

Famiglia queer e GPA in Dare la vita della Murgia

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Uscito postumo, Dare la vita di Michela Murgia edito da Mondadori è un saggio lucidissimo che, sostanzialmente - partendo da dati biografici - affronta due questioni di interesse generale: la definizione di “famiglia” e la liceità del ricorso alla gestazione per altri. Per quanto attiene alla definizione di “famiglia” , la Murgia fa notare che, ancora oggi - soprattutto in un Paese come l’Italia dove forte è il patriarcato - essa è concepita come un legame tra consanguinei. In altre parole, senza un legame di sangue non ci sarebbe “famiglia”. Un tipo di famiglia, patriarcale e di matrice ottocentesca, che porta con sé obblighi di appartenenza al “nucleo” e rispetto per i “tradizionali” ruoli di genere. La Murgia combatte questa visione limitante di famiglia e rivendica, invece, la possibilità di formare una famiglia “queer” ; ossia una famiglia non di (soli) consanguinei, ma formata da persone che si sono scelte e che rifiutano i “tradizionali” ruoli di genere e l'appartenenza co

Achille e Patroclo da Omero alla Miller

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Achille e Patroclo. Insieme per sempre di Andrea Baserga è un bel saggio edito da Corriere della Sera nel quale si ricostruisce la relazione tra i due mitici eroi greci. Il saggista inizia la sua indagine da dove tutto è cominciato: l’ Iliade di Omero e la prosegue fino ai giorni nostri, concludendola con La canzone di Achille di Madeline Miller .  E se nel poema omerico la natura della relazione tra Achille e Patroclo resta volutamente ambigua, tanto che non è possibile dire con certezza se per l’aedo i due eroi erano solo amici o anche amanti, per la Miller non riconoscere la natura amorosa di quel rapporto è sintomo di omofobia. Vero è che, per Omero, morto Patroclo, Achille dichiara che «l’amato compagno» gli era più caro della sua stessa vita e chiede che - una volta deceduto - le sue ceneri vengano conservate assieme a quelle di Patroclo. Una scelta, quella di Achille, che renderà eterno il loro rapporto e che lo  farà stare assieme a Patroclo anche nell’Ade. Patroclo che, per

Di notte si può anche dire la verità

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Di notte si può anche dire la verità e non solo agli altri, ma anche a se stessi. È quanto emerge da La notte mento , bel romanzo di Philippe Besson edito in Italia da Guanda. Il libro narra dell'incontro di alcuni sconosciuti che viaggiano su un Intercity notturno che attraversa la Francia da nord a sud. Estranei costretti a condividere per lunghe ore spazi angusti e che, complice la situazione e il buio della notte, finiscono per raccontarsi gli uni con gli altri. Sono confessioni “senza rete”: in fondo è più semplice dire di sé a gente che mai si è vista prima e che, presumibilmente, mai si vedrà dopo, piuttosto che aprirsi con persone che ci conoscono bene (o pensano di conoscerci bene) e che, per questo, si sentono autorizzate a giudicare quanto detto e a dare consigli (spesso non richiesti). Confessioni, quelle notturne dei viaggiatori, che possono lasciare l’interlocutore interdetto o che possono, anche, portare a una inaspettata complicità. Racconti - a ogni modo - liberat