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Famiglia queer e GPA in Dare la vita della Murgia

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Uscito postumo, Dare la vita di Michela Murgia edito da Mondadori è un saggio lucidissimo che, sostanzialmente - partendo da dati biografici - affronta due questioni di interesse generale: la definizione di “famiglia” e la liceità del ricorso alla gestazione per altri. Per quanto attiene alla definizione di “famiglia” , la Murgia fa notare che, ancora oggi - soprattutto in un Paese come l’Italia dove forte è il patriarcato - essa è concepita come un legame tra consanguinei. In altre parole, senza un legame di sangue non ci sarebbe “famiglia”. Un tipo di famiglia, patriarcale e di matrice ottocentesca, che porta con sé obblighi di appartenenza al “nucleo” e rispetto per i “tradizionali” ruoli di genere. La Murgia combatte questa visione limitante di famiglia e rivendica, invece, la possibilità di formare una famiglia “queer” ; ossia una famiglia non di (soli) consanguinei, ma formata da persone che si sono scelte e che rifiutano i “tradizionali” ruoli di genere e l'appartenenza co

Achille e Patroclo da Omero alla Miller

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Achille e Patroclo. Insieme per sempre di Andrea Baserga è un bel saggio edito da Corriere della Sera nel quale si ricostruisce la relazione tra i due mitici eroi greci. Il saggista inizia la sua indagine da dove tutto è cominciato: l’ Iliade di Omero e la prosegue fino ai giorni nostri, concludendola con La canzone di Achille di Madeline Miller .  E se nel poema omerico la natura della relazione tra Achille e Patroclo resta volutamente ambigua, tanto che non è possibile dire con certezza se per l’aedo i due eroi erano solo amici o anche amanti, per la Miller non riconoscere la natura amorosa di quel rapporto è sintomo di omofobia. Vero è che, per Omero, morto Patroclo, Achille dichiara che «l’amato compagno» gli era più caro della sua stessa vita e chiede che - una volta deceduto - le sue ceneri vengano conservate assieme a quelle di Patroclo. Una scelta, quella di Achille, che renderà eterno il loro rapporto e che lo  farà stare assieme a Patroclo anche nell’Ade. Patroclo che, per

Di notte si può anche dire la verità

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Di notte si può anche dire la verità e non solo agli altri, ma anche a se stessi. È quanto emerge da La notte mento , bel romanzo di Philippe Besson edito in Italia da Guanda. Il libro narra dell'incontro di alcuni sconosciuti che viaggiano su un Intercity notturno che attraversa la Francia da nord a sud. Estranei costretti a condividere per lunghe ore spazi angusti e che, complice la situazione e il buio della notte, finiscono per raccontarsi gli uni con gli altri. Sono confessioni “senza rete”: in fondo è più semplice dire di sé a gente che mai si è vista prima e che, presumibilmente, mai si vedrà dopo, piuttosto che aprirsi con persone che ci conoscono bene (o pensano di conoscerci bene) e che, per questo, si sentono autorizzate a giudicare quanto detto e a dare consigli (spesso non richiesti). Confessioni, quelle notturne dei viaggiatori, che possono lasciare l’interlocutore interdetto o che possono, anche, portare a una inaspettata complicità. Racconti - a ogni modo - liberat

Civiltà e Diritti

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Guarda a come vengono trattate le minoranze per valutare il livello di civiltà di un popolo!

Non binary e transgender non sono sinonimi

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Negli ultimi tempi si sente parlare spesso di persone non binary ( non binarie ) e, a volte, si può avere la sensazione che chi usa l’espressione non binario lo faccia pensando che essa sia un sinonimo di transgender e che le due situazioni possano essere sovrapponibili. In realtà, se si usano due espressioni differenti è perché le situazioni che esse descrivono sono differenti tra loro. Ci si spiega meglio per punti. Il binarismo Come si legge nel Glossario in coda a Il libro delle Storia LGBTQ+ (edito da Gribaudo), il binarismo è la «Classificazione in due categorie distinte e opposte» e, «nel caso del genere , nelle due categorie maschio e femmina.». Ne segue, quindi, che chi si attiene alla classificazione binaria, riconosce e accetta l’esistenza di due generi distinti e separati, quello, appunto, maschile e quello femminile. Un tempo, tale classificazione portava anche all’accettazione incondizionata dei ruoli di genere .  Oggi, grazie al lavoro svolto soprattutto dalle femmin

L'amore di un padre | Nata per te

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Nata per te di Fabio Mollo è un bellissimo film sull’amore paterno. Al centro della pellicola la storia vera di Luca Trapanese , single e gay, che decide di chiedere in affido una bambina down. La sua richiesta, più che contro le leggi italiane - che prevedono l’affido di minori alle persone single - deve fare i conti con i pregiudizi: Trapanese, infatti, non nasconde la sua omosessualità e, piuttosto che dare in affido la bambina a lui, si preferisce lasciare che la piccola rimanga in ospedale, sperando che una coppia formata da un uomo e una donna chieda di potersene occupare. Esasperato dai continui rinvii e compresa la situazione, Luca decide di affidare il suo caso all’avvocata Teresa Ranieri, madre di due gemelli e convinta sostenitrice dei diritti delle persone LGBT. L’incontro tra i due è la svolta: prima a Luca viene concesso un affido temporaneo di un mese e, in seguito, riesce ad adottare Alba. La pellicola mostra in modo trasparente l’amore paterno di Luca nei confronti d

Religione e Politica

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  Vedi anche: Sistemi di oppressione