Cuckold e virilità


Uno dei modi per fare sesso a tre è quello che coinvolge un cuckold (il classico “cornuto felice”), sua moglie e un terzo (quello che in gergo viene chiamato “il toro”).

Tale modalità rientra a tutti gli effetti nel sesso BDSM in quanto il cuckold ricerca l’umiliazione.

Egli, infatti, desidera essere umiliato per la propria scarsa virilità; umiliato dalla moglie e/o dal toro.

Umiliato per non riuscire a soddisfare appieno i desideri sessuali della propria moglie, in quanto scarsamente dotato o in ragione delle sue prestazioni “lampo” o per essere sessualmente impotente.

Umiliato davanti alla moglie come forma di risarcimento per la moglie che va ad aggiungersi all’altro risarcimento per lei: l’essere “soddisfatta” dal toro.


Il rapporto a tre è non solo di tipo BDSM, ma anche eterosessuale - in quanto si fonda sul machismo - anche nei casi in cui il toro, per umiliare il cuckold, lo sodomizza o si fa praticare da lui una fellatio.

Va chiarito, infatti, che i comportamenti omosessuali messi in atto da toro e cuckold, in tale contesto non hanno come finalità la soddisfazione sessuale del cuckold e/o del toro, ma l’umiliazione del cuckold da parte del toro.

L’umiliazione del cuckold consiste nel prendere coscienza di non essere virile abbastanza per poter competere con la mascolinità prorompente del toro o per poter contrastare le sue sopraffazioni. 

Senza la presenza della moglie, è assai probabile che né cuckold, né toro sentirebbero l’impulso a compiere qualsivoglia atto omosessuale. 

Ma proprio la presenza della donna mette i due maschi in competizione tra loro e gli atti omosessuali fanno parte di tale competizione per stabilire chi dei due è più maschio.

Inevitabilmente, il vincitore tra i due è il toro e, per tale ragione, il cuckold gli si sottomette anche sessualmente.

Siccome il toro è iper-virile, gli si concede tutto: la propria moglie e, anche, se stessi.


Una iper-virilità che il cuckold esalta costantemente, sia direttamente, sia indirettamente: infatti il cuckold elogia la “dotazione” del toro; la sua “durezza”; la sua “resistenza” e, infine, la sua capacità riproduttiva.

Una capacità riproduttiva che rende lo sperma del toro la manifestazione concreta - l’epifania - della Virilità stessa (pensata dal cuckold con la “V” maiuscola).

Ecco perché il cuckold - anche quando non è forzatamente in castità - difficilmente osa raggiungere l’orgasmo in presenza del toro: egli, infatti, non si percepisce neppure degno di rendere manifesta la propria mascolinità in sua presenza.

Ed ecco anche perché il cuckold, generalmente, fa in modo che lo sperma del toro non vada perso, ingerendolo.

È noto come, in certi riti di passaggio, l’ingestione dello sperma del maschio alfa da parte di chi compie il “passaggio” al mondo adulto e maschile sia una diretta assunzione di virilità. 

E il cuckold ingerisce la virilità del toro per ribadire - anche a “competizione” terminata - di essere scarsamente virile e per ammettere senza ombra di dubbio di aver perso.

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