Quando il cinema rende eterosessuali: "Colazione da Tiffany"


Colazione da Tiffany di Truman Capote

Si tratta di un romanzo breve uscito alla fine degli anni Cinquanta del Novecento.
Ambientato durante la Seconda Guerra mondiale, è un lungo flash back nel quale la voce narrante racconta il suo rapporto con Holly Golightly, ragazza sparita nel nulla che, quando viveva a New York, era dedita a una velata prostituzione d’alto bordo.
Non è il caso, ora, di ripercorrere il romanzo, in quanto assai noto.
Vale la pena sottolineare come il personaggio di Holly dovesse essere davvero esplosivo e come esso perda di incisività nella trasposizione cinematografica.

Nel romanzo, infatti, Holly è indiscutibilmente una prostituta in grado di gestire diverse “situazioni” contemporaneamente. Ella mira a farsi sposare da un uomo ricco, benché sia ancora sposata con un uomo che l’aveva presa in moglie quando ella aveva appena 14 anni.
Sulle prime Holly corteggia un miliardario infantile (Rusty), anche se lo ritiene un omosessuale represso. Alla voce narrante del romanzo che si stupisce dei modi da istitutrice con i quali Holly si rivolge a Rusty, Holly spiega:
«Non vedete che Rusty si sente più sicuro con i pannolini di quanto potrebbe sentirsi in sottana? In sostanza, l’alternativa è questa, solo che lui è terribilmente suscettibile in proposito. Ha cercato di colpirmi con un coltello da burro perché gli ho detto di crescere, di guardare in faccia la realtà, e di mettere su casa con un camionista simpatico e paterno.».
Quello di Holly nei confronti di Rusty non è un giudizio morale, ma denota il carattere cinico di Holly stessa che, pur di trovare un marito ricco, sarebbe disposta a sposare chi ritiene sarebbe più felice se mettesse «su casa con un camionista».
Che sia cinismo e non moralismo, poi, lo dice il fatto che Holly stessa dichiara di avere tendenze lesbiche («Tutte lo siamo, un po’.»)   e - verso la fine del romanzo - afferma, anticipando di molto i tempi, che ognuno dovrebbe poter sposare chi vuole:
«E sarei sempre pronta a prendermi la Garbo. Perché no? Una persona dovrebbe poter sposare uomini e donne [...] L’amore dovrebbe essere libero. Ne sono profondamente convinta; adesso che ho un’idea abbastanza chiara di quello che è.»
E ciò afferma dopo aver vissuto una relazione con un miliardario brasiliano con il quale stava per sposarsi e dal quale aspettava un figlio, poi perso per un aborto spontaneo.

Il romanzo termina con la fuga all’estero di Holly (libera su cauzione dopo un arresto) che, come ricordato, scompare nel nulla.
Il suo appartamento, viene dato in affitto a «un certo Quaintance Smith che riceveva molti signori di indole chiassosa come gli amici di Holly». Un ragazzo che, si può presumere da tali scarne informazioni, si prostituisce con gli uomini che riceve in casa...


Colazione da Tiffany di Black Edwards     

Nel film del 1961 con un’idimenticabile Audrey Hepburn (Holly) e un bellissimo George Peppard (il narratore), il personaggio di Holly viene molto diluito.
Innanzitutto sparisce ogni riferimento alla sua bisessualità, come viene eliminato qualsiasi riferimento all’omosessualità maschile di qualunque personaggio compaia nel film.
Addirittura, il personaggio del narratore che, nel romanzo è uno scrittore alle prime armi, nel film, pur restando uno scrittore, diventa il mantenuto di una agiata e bella signora dell’alta borghesia. Così facendo, il pubblico non avrebbe potuto fare una facile identificazione tra lo scrittore personaggio e l’autore del romanzo, la cui omosessualità non era un segreto.
Come non bastasse… Holly e il narratore si innamorano e il bacio con il quale il film si chiude lascia intendere che Holly resti a New York con il suo innamorato.
Inutile dire che nel film non c’è alcuna traccia di una gravidanza di Holly…
E non c’è alcun riferimento neppure alla Seconda Guerra mondiale: il film è ambientato agli inizi degli anni Sessanta e il fratello di Holly muore per un incidente.

Nel film, infine, per evitare che lo spettatore si interroghi sulla natura dell’amicizia/convivenza tra Holly e la modella balbuziente Mag Wildwood, l’amicizia e la convivenza tra le due… semplicemente spariscono.
Insomma, il film tratto dal romanzo, pur potendo accettare che Holly fosse una “ragazza allegra”, trasformò ogni possibile riferimento all’omosessualità, al lesbismo e alla bisessualità in eterosessualità e un romanzo che, per i tempi, presentava un personaggio esplosivo, divenne un film se non proprio per famiglie, almeno per coppie rispettabili.

Ciò non toglie che il film, al pari del romanzo, resta un capolavoro che vale la pena di vedere.

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