Sia nei film pornografici rivolti a un pubblico eterosessuale, sia in quelli per un pubblico gay, in genere, il maschio che penetra è dotato di un pene più grande della media . Le inquadrature ne esaltano la grandezza e l’attrice o l’attore che lo riceve, di solito, ne valorizza le misure o con espressioni di stupore o con altre di gradimento. Al contrario, un membro virile normale o più piccolo rispetto alla media nei video porno è trattato con sufficienza, quando non addirittura sbeffeggiato. L’esaltazione cinematografica del membro virile anche nella pornografia rivolta a un pubblico maschile eterosessuale fa nascere alcune domande. Ad esempio, ci si interroga sul motivo per il quale un maschio eterosessuale senta l’esigenza, durante la visione di una pellicola che ne stimola l’eccitazione sessuale, di vedere ripetutamente e da varie angolazioni il membro di un altro uomo. Molti psicologi e sessuologi spiegano che, nella visione della pornografia, interviene un mec
Quasi sempre i filmini porno online hanno titoli e definizioni in inglese. Ecco un elenco di alcune parole assai comuni nei siti pornogay con traduzione e, quando serve, spiegazione della pratica. Dall’elenco sono state escluse pratiche troppo “specifiche” e, ovviamente, le parole del lessico quotidiano che non si riferiscono a una pratica sessuale. L’elenco può essere arricchito e corretto dai vostri suggerimenti. Attenzione : se prosegui la lettura, sappi che ti troverai a leggere parole assai esplicite.
Uscito postumo, Dare la vita di Michela Murgia edito da Mondadori è un saggio lucidissimo che, sostanzialmente - partendo da dati biografici - affronta due questioni di interesse generale: la definizione di “famiglia” e la liceità del ricorso alla gestazione per altri. Per quanto attiene alla definizione di “famiglia” , la Murgia fa notare che, ancora oggi - soprattutto in un Paese come l’Italia dove forte è il patriarcato - essa è concepita come un legame tra consanguinei. In altre parole, senza un legame di sangue non ci sarebbe “famiglia”. Un tipo di famiglia, patriarcale e di matrice ottocentesca, che porta con sé obblighi di appartenenza al “nucleo” e rispetto per i “tradizionali” ruoli di genere. La Murgia combatte questa visione limitante di famiglia e rivendica, invece, la possibilità di formare una famiglia “queer” ; ossia una famiglia non di (soli) consanguinei, ma formata da persone che si sono scelte e che rifiutano i “tradizionali” ruoli di genere e l'appartenenza co
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