Ieri nel Ridotto del Teatro Donizetti di Bergamo è stato presentato il saggio Quando eravamo froci di Andrea Pini edito da ilSaggiatore. Abbiamo intervistato l'Autore.
Quasi sempre i filmini porno online hanno titoli e definizioni in inglese. Ecco un elenco di alcune parole assai comuni nei siti pornogay con traduzione e, quando serve, spiegazione della pratica. Dall’elenco sono state escluse pratiche troppo “specifiche” e, ovviamente, le parole del lessico quotidiano che non si riferiscono a una pratica sessuale. L’elenco può essere arricchito e corretto dai vostri suggerimenti. Attenzione : se prosegui la lettura, sappi che ti troverai a leggere parole assai esplicite.
Sia nei film pornografici rivolti a un pubblico eterosessuale, sia in quelli per un pubblico gay, in genere, il maschio che penetra è dotato di un pene più grande della media . Le inquadrature ne esaltano la grandezza e l’attrice o l’attore che lo riceve, di solito, ne valorizza le misure o con espressioni di stupore o con altre di gradimento. Al contrario, un membro virile normale o più piccolo rispetto alla media nei video porno è trattato con sufficienza, quando non addirittura sbeffeggiato. L’esaltazione cinematografica del membro virile anche nella pornografia rivolta a un pubblico maschile eterosessuale fa nascere alcune domande. Ad esempio, ci si interroga sul motivo per il quale un maschio eterosessuale senta l’esigenza, durante la visione di una pellicola che ne stimola l’eccitazione sessuale, di vedere ripetutamente e da varie angolazioni il membro di un altro uomo. Molti psicologi e sessuologi spiegano che, nella visione della pornografia, interviene un mec
Alessandro. Romanzo dell’utopia di Klaus Mann (1906 - 1949), edito in Italia da Castelvecchi nella traduzione di Gianni Bertocchini, è un romanzo complesso che ripercorre la biografia di Alessandro Magno dall’infanzia alla morte. Un testo che può essere letto su più piani, dal meramente biografico al metaforico (in ragione della volontà di Alessandro di raggiungere l’ infinito e/o, nel finale del romanzo, in virtù dell’allusivo parallelismo tra il condottiero e Cristo), e che fu pubblicato in Germania nel 1929 dall’allora 23enne secondogenito di Thomas Mann (1875 - 1955), proprio in quell’anno insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Un romanzo il cui secondo paragrafo inizia con una frase che potrebbe essere letta anche come una dichiarazione autobiografica , seppur riferita al piccolo Alessandro: «La vita era bellissima, fintanto che il padre rimaneva nell’ombra.». Noto ai biografi, infatti, è il dissidio tra Mann padre e Mann figlio , dovuto anche alla differenza con cui i
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