Diversità non è differenza
Marcare una differenza è segnare un confine netto: significa chiamarsi fuori.
Riconoscere una diversità vuol dire ammettere che la “normalità” è variegata.
La realtà è complessa e il bianco e il nero (che non sono colori) non sono in grado di definire o anche solo descrivere la complessità del reale.
Amo l’arcobaleno: è unico ma ha dentro di sé lo spettro dei colori.
La nostra unicità non dovrebbe portare alla differenza, ma alla uguaglianza, perché se è vero che siamo tutti diversi (ma diversi da chi? si interrogava un umorista), proprio tale diversità fa sì che siamo tutti uguali (per una semplice conseguenza logica): uguali nella diversità, uguali proprio perché diversi.
In altre parole: si nasce diversi, ma si diventa differenti, per volontà altrui o propria.
Buon 17 maggio: Giornata mondiale contro l’omofobia, la transfobia la bifobia.
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