4 cose che il caso Barilla mette in evidenza
Le dichiarazioni omofobe di Guido Barilla sono note e hanno, giustamente, indotto la comunità GLBT a intraprendere azioni di boicottaggio verso i prodotto del gruppo Barilla.
L’annuncio del boicottaggio ha spinto non solo il presidente della Barilla a chiedere scusa alle persone GLBT, ma i lavoratori dell’azienda a specificare che per loro le diversità sono “valori essenziali per il benessere dell’azienda”.
La vicenda mette in evidenza quattro cose che tutti sanno, ma di cui, troppo spesso, ci si dimentica.
1. Anche le pubblicità commerciali possono veicolare messaggi che nulla hanno a che fare con il prodotto reclamizzato e, in tal modo, contribuire a imporre modelli sociali.
2. Ciò che non si vede, non esiste. Dunque, le famiglie diverse dal modello borghese mononucleare, per troppe persone, non esistono, perché l’unico modello di famiglia che viene mostrato continuamente è quello in cui appaiono un padre, una madre e dei figli.
3. Le persone appartenenti a una minoranza, se si uniscono e combattono assieme, raggiungono i loro obiettivi.
4. Per gli omofobi incalliti (quelli che hanno applaudito alle dichiarazioni omofobe di Guido Barilla) le persone GLBT hanno torto a prescindere e non devono ribellarsi, ma subire in silenzio.
A tali omofobi tutta la vicenda deve fare riflettere: sembra proprio arrivato il momento in cui le persone GLBT italiane non accettano più di subire in silenzio e si ribellano!
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Twitter: @daniloruocco
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