Innamorata della propria gemella
Uscito nel 1962, Cassandra al matrimonio di Dorothy Baker (1907 - 1968) arriva ora in Italia, nella limpida traduzione di Stefano Tummolini, edito da Fazi Editore.
Si tratta di un romanzo strepitoso di cui si consiglia vivamente la lettura.
Un romanzo scritto con maestria e che affronta temi “spinosi” con spietata delicatezza.
La vicenda è semplice e sconcertante: Cassandra è innamorata follemente della propria gemella monozigote, Judith, che sta per sposarsi. Sposarsi con un uomo. Un estraneo.
A Cassandra il fatto sembra inconcepibile e ancora più strano le pare l’invito che Judith le ha rivolto di partecipare al matrimonio in veste di damigella d’onore.
Un invito inaspettato perché Judith, nove mesi prima, l’ha lasciata per andare a vivere da sola a New York.
Cassandra, pur annientata dall’idea di perdere definitivamente la gemella amata, decide di rispondere affermativamente all’invito rivoltole e si reca al matrimonio di Judith.
Forse Cassandra riuscirà a far tornare in sé la gemella e impedire che il matrimonio venga celebrato…
Temi “spinosi” si è detto: tra essi vanno sottolineati la ricerca della propria identità; il lesbismo e il suicidio.
Cassandra e Judith hanno passato tutta la loro giovane vita a cercare una propria identità che fosse unica e differente da quella di tutti gli altri e, soprattutto, da quella “dell’altra”. Essere gemelle monozigote non è stata una passeggiata per loro che, ogni volta che si sono riflesse in un specchio, hanno riconosciuto prima “l’altra” e poi loro stesse…
Poi c’è il lesbismo. Cassandra è innamorata di una donna che, per di più, è la sua gemella. Ma Cassandra non sembra tanto turbata né dal fatto di essere innamorata di una donna, né dall’idea dell’incesto. Ciò che la sconvolge è che la donna che adora possa aver deciso di unirsi in matrimonio con un uomo.
E, infine, il tema del suicidio. Cassandra, rimasta sola dopo l’abbandono della gemella che se ne è andata a New York, si sente talmente incompleta, tanto dimezzata, che pensa al suicidio. Pensiero che prende corpo quando, alla vigilia del matrimonio, la paura di non poter reggere la separazione dalla gemella diventa una insopportabile certezza…
Temi che la Baker affronta con delicatezza, sicurezza e senza inibizioni, pur sembrando, a prima vista, elusiva.
Se, infatti, la parola “lesbica” non viene mai scritta, né mai apertamente si dice che le “amichette” di Cassandra sono, in realtà, amanti; è pur vero che il sentimento che Cassandra prova per la sorella è analizzato dettagliatamente, così come non si nasconde il senso di repulsione che ella ha nei confronti degli uomini.
Neppure per un momento il lettore può ingannarsi sulla vera natura di Cassandra: ella è una lesbica innamorata persa della propria gemella che, però, è eterosessuale.
Così come non ci si può ingannare a proposito del resto: la ricerca faticosa della propria identità e il disagio di vivere.
Cassandra al matrimonio, comunque, non va letto solo per i temi che affronta, ma anche per come è scritto e per i personaggi che la Baker presenta al lettore, tra i quali, assolutamente memorabile è la nonna delle due gemelle. Una vecchia signora che entra subito nel cuore del lettore e che, difficilmente, ne uscirà presto.
Così come a lungo resterà Cassandra, il cui destino è affidato proprio al lettore, essendo il finale del romanzo del tutto aperto.
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