Il Fatto Pasolini

Nel quarantennale del barbaro assassinio di Pier Paolo Pasolini, “Il Fatto Quotidiano” ha riunito in un ebook una serie di articoli apparsi sul giornale nei quali si affrontano i vari aspetti dell’opera dello scrittore e regista e si tenta di far luce sui mandanti dell’omicidio: 1975-2015. Quel che resta di Pasolini: L’intellettuale che ci manca.
Il risultato è un libro assai interessante, anche se poco omogeneo. O, forse, l’ebook è interessante proprio perché discontinuo: in esso si possono leggere le voci di molti di coloro che furono vicini a Pasolini o che ne hanno studiato l’opera o hanno tentato di ricostruirne l’omicidio.
Voci che possono essere anche discordanti tra loro e che, proprio per questo, restituiscono al lettore un quadro frastagliato ma interessante, che dà l’idea di quanto, ancora, Pasolini e la sua opera possano essere stimolanti e controversi.

L’ebook è diviso in tre sezioni:

La prima tenta di far luce sull’omicidio e sul processo che ne seguì. Vi si leggono, tra l’altro, testi di Simona Zecchi (autrice di Pasolini, massacro di un poeta, nel quale fa emergere come quello di Pasolini fu un omicidio politico); Furio Colombo (al quale Pasolini, poche ore prima che fosse ammazzato, aveva rilasciato un’intervista diventata famosa); e Massimo Fini (che ritiene che l’omicidio di Pasolini si sia consumato tutto e solo nell’ambiente pericoloso della prostituzione maschile).    

La seconda sezione presenta l’uomo e l’opera e vi si leggono, tra l’altro, la trascrizione di un’intervista televisiva (censurata dalla RAI) che Enzo Biagi fece a Pasolini; un’intervista a Ninetto Davoli che racconta l’uomo che gli fece da mentore; un’intervista al regista Marco Tullio Giordana autore di Pasolini, un delitto italiano; un’intervista al critico e storico del cinema Gideon Bachmann; e un’intervista allo scrittore Emanuele Trevi per il quale il vertice dell’opera pasoliniana è l’incompiuto e postumo Petrolio.

L’ultima sezione riproduce il dialogato del documentario che Pasolini realizzò per indagare la sessualità degli italiani: Comizi d’amore. In esso, oltre alle risposte della gente comune, compaiono, tra le altre, anche quelle di persone del calibro di Giuseppe Ungaretti; Oriana Fallaci; Cesare Musatti e Alberto Moravia


L’ebook si apre con un’Introduzione di Antonio Padellaro che ricorda una telefonata di Oriana Fallaci che, all’indomani dell’omicidio di Pasolini, gli chiedeva (in quanto giornalista del “Corriere della Sera”) un titolo nel quale si dicesse chiaramente che Pasolini era stato trucidato dai fascisti. Titolo, ricorda Padellaro, che il “Corriere” non fece perché non erano ancora emersi riscontri che potessero supportare quella che, allora, era considerata solo una supposizione (assai probabilmente azzeccata) di Oriana Fallaci.

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