Uomini vittime di molestie

Ieri l’ISTAT (Istituto nazionale di statistica) ha diffuso il rapporto relativo agli anni 2015-2016 sulle molestie e i ricatti sessuali sul lavoro (ma, in realtà, i dati non considerano solo la sfera lavorativa).
Il report dell’indagine campionaria parla, ovviamente, di stime e non di cifre esatte, ma sono comunque numeri impressionanti e che fanno riflettere.

E, se quasi tutti i media generalisti si sono soffermati sui dati relativi alle molestie sulle donne*, qui, invece, si vuole porre l’accento sulle molestie subite dagli uomini che, per la prima volta, sono state oggetto di rilevazione. 

Sono stati ascoltati 16.347 uomini e «Le molestie rilevate includono: le molestie verbali, l’esibizionismo, i pedinamenti, le telefonate oscene e le molestie fisiche sessuali.».

Va innanzitutto specificato che a mettere in pratica le «molestie a sfondo sessuale» sugli uomini sono, in massima parte, altri uomini. Più precisamente, nell’85,4% dei casi. 
Nel 23,7% dei casi, invece, a commettere molestie sugli uomini sono le donne.
I numeri dicono, quindi, che ci sono alcuni uomini che sono stati vittime di molestie sia da altri uomini e sia da donne.

Il report stima che 3 milioni 754mila uomini abbiano subito «molestie a sfondo sessuale» nel corso della loro vita (18,8%), di cui 1 milione 274mila negli ultimi tre anni (6,4%).
Solo il 47,2% degli uomini che ha subito «molestie fisiche» considera «molto o abbastanza gravi» tali atti, contro il 76,4% delle donne nella stessa situazione.

«Le molestie con contatto fisico, ovvero le situazioni in cui le vittime sono state accarezzate o baciate contro la loro volontà, sono state subite nel corso della propria vita dal [...] 3,6% degli uomini.» 

Si stima, inoltre, che ben 435mila uomini, quando erano minorenni, hanno «subito atti sessuali contro la propria volontà» e il 62,1% di loro «non ha parlato con nessuno di questi fatti al tempo in cui si sono verificati.». 

Alcune domande

I dati ora riportati sono impressionanti, fanno riflettere e pongono alcuni interrogativi.
Ad esempio, ci si potrebbe chiedere come mai solo meno della metà degli uomini vittime di «molestie fisiche» considera «molto o abbastanza gravi» tali atti. 
Si deve, forse, ritenere che la maggior parte degli uomini consideri normale cameratismo le “palpatine” ai genitali da parte di altri uomini anche quando tali “palpatine” non sono affatto atti di cameratismo?
E quando un uomo mostra i propri genitali a un altro uomo magari in segno di scherno, quante vittime percepiscono tale gesto come una molestia?
E quando un uomo subisce delle molestie da una donna ha il coraggio di rifiutarle o le subisce per paura di essere scambiato per omosessuale?
E, più in generale, gli uomini sono davvero coscienti di poter essere vittime di molestia? O lo diventano solo nei casi più gravi ed evidenti, quando, cioè, sono violentati fisicamente?
In altre parole, quando un uomo prende coscienza di essere vittima di molestia?
Quando si rende conto che un qualsiasi atto inizia a diventare qualcosa da cui iniziare a difendersi?

Domande su cui varrebbe la pena condurre altre serie indagini, perché si ha quasi la sensazione che un maschio, in qualche maniera, si aspetti di essere molestato da altri maschi ed è disposto a lasciar perdere, forse perché - quando si rende conto di essere stato molestato - in lui prende il sopravvento un senso di vergogna.


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* «Si stima che siano 8 milioni 816mila (43,6%) le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subito qualche forma di molestia sessuale e si stima che siano 3 milioni 118mila le donne (15,4%) che le hanno subite negli ultimi tre anni.» (Le molestie e i ricatti sessuali sul lavoro, ISTAT, 13.02.2018. Il report è leggibile all’url http://www.istat.it/it/files/2018/02/statistica-report-MOLESTIE-SESSUALI-13-02-2018.pdf)

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