Il sesso e l'amore contro la morte

La morte della bellezza di Giuseppe Patroni Griffi è un romanzo pubblicato per la prima volta nel 1987 in cui è narrata la storia d’amore e sesso tra due ragazzi che si consuma sotto i violenti bombardamenti cui Napoli fu sottoposta durante la Seconda Guerra Mondiale.
Amore e sesso con i quali i due bellissimi giovanotti esorcizzano il paesaggio di morte che li circonda inesorabile.

Lilandt, italo-tedesco di 27 anni, ed Eugenio, napoletano di 16, si conoscono proprio durante un bombardamento che, in modo del tutto casuale, li fa unire in un caldo abbraccio. 
Il loro destino si avvera e i due ragazzi si ritrovano prima per consumare del sesso fantasioso e sadomasochistico, poi, sbocciato, riconosciuto e accettato il sentimento, per vivere appieno la loro travolgente storia d’amore.

Storia d’amore in qualche modo favorita e resa possibile proprio dal precipitare della guerra che lascia ai due giovani ampi spazi di manovra e di libertà.
E con l’arrivo dell’Armistizio dell’8 settembre 1943 le cose, per i due amanti, si mettono male al punto che Lilandt, troppo tedesco per sembrare italiano (pur essendo e sentendosi napoletano), prende la decisione di scomparire, lasciando l’amato nottetempo.
Un abbandono che fa cadere Eugenio nella disperazione e ne causa lo sfiorire della bellezza.
Il finale del romanzo lascia nel lettore l’amaro in bocca per la scelta di Eugenio di vivere il resto della vita inchiodato ai ricordi.

Patroni Griffi narra la vicenda usando una prosa ai limiti del Barocco. 
Una lingua ricca e incrostata di parole del dialetto napoletano.
Un uso pirotecnico delle metafore in cui si rende omaggio al sesso come forza vitale e con le quali si fa il tripudio della virilità.
Una prosa che passa da frasi brevissime ad altre di una lunghezza tale che ne diventa, a volte, difficile la piena comprensione a una prima lettura.
Un romanzo che, in definitiva, è il trionfo della parola.

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