Crialese onirico, poetico e delicato
L’immensità di Emanuele Crialese è un film onirico, poetico e delicato che parla del rapporto privilegiato e “anomalo” tra un adolescente FTM e sua madre.
Onirico perché Andrea, l’adolescente transgender protagonista della pellicola, proietta nella sua fantasia momenti “iconici” della televisione nazional-popolare e li trasfigura sostituendo sua madre e se stesso ai veri protagonisti.
E così, per fare un solo esempio, lui diventa Adriano Celentano e la madre Raffaella Carrà alle prese con Prisencolinensinainciusol.
Una sequenza di cui, volutamente, chi scrive non svela i dettagli e che “rischia” di diventare un cult della cinematografia nazionale.
Poetico perché il rapporto speciale che lega l’adolescente e sua madre va “oltre” e si “rovescia”: la madre da protettiva diventa colei che ha bisogno di protezione e a proteggerla c’è lui; sempre e in ogni occasione.
Delicato perché racconta con delicatezza anche i momenti difficili che Andrea e la sua famiglia devono affrontare.
Nei ruoli principali due attrici davvero “in parte” e assai brave: la madre-bambina di Penelope Cruz e l’adolescente determinato e sognatore di Luana Giuliani.
Un film di cui si consiglia la visione.
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