Il coming out non è una dichiarazione di disponibilità sessuale
A differenza di quanto possano pensare alcuni etero, il coming out non è una dichiarazione di disponibilità sessuale, ma un’affermazione identitaria: sono una persona LGBT e non mi nascondo, perché sono sereno con me stesso.
Comunicare a qualcuno di essere una persona LGBT, dunque, non significa affatto aprire le porte della camera da letto al proprio interlocutore!
Eppure, succede ancora oggi di assistere a reazioni davvero imbarazzanti: si va dagli etero che si affrettano a specificare che loro sono normali e, quindi, non ci stanno; a quelli che, invece, ci provano senza ritegno, restandoci male di fronte a un netto rifiuto.
Entrambe le reazioni, però, lasciano l’amaro in bocca in chi ha appena fatto coming out, in quanto presuppongono che certi (molti?) etero giudicano le persone LGBT facili; o, meglio, sempre pronte a farlo con chiunque.
Anche a causa di tale implicito giudizio alquanto svilente, molte persone LGBT preferiscono non dichiararsi affatto.
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