Famiglia queer e GPA in Dare la vita della Murgia
Uscito postumo, Dare la vita di Michela Murgia edito da Mondadori è un saggio lucidissimo che, sostanzialmente - partendo da dati biografici - affronta due questioni di interesse generale: la definizione di “famiglia” e la liceità del ricorso alla gestazione per altri.
Per quanto attiene alla definizione di “famiglia”, la Murgia fa notare che, ancora oggi - soprattutto in un Paese come l’Italia dove forte è il patriarcato - essa è concepita come un legame tra consanguinei.
In altre parole, senza un legame di sangue non ci sarebbe “famiglia”.
Un tipo di famiglia, patriarcale e di matrice ottocentesca, che porta con sé obblighi di appartenenza al “nucleo” e rispetto per i “tradizionali” ruoli di genere.
La Murgia combatte questa visione limitante di famiglia e rivendica, invece, la possibilità di formare una famiglia “queer”; ossia una famiglia non di (soli) consanguinei, ma formata da persone che si sono scelte e che rifiutano i “tradizionali” ruoli di genere e l'appartenenza coatta al gruppo.
Nella famiglia queer, infatti, non si pretende la fedeltà al “nucleo”, ma, giorno per giorno, si rinnova la propria scelta di appartenenza.
Appartenenza a un gruppo sociale - ed è forse l’aspetto più importante dell’essere queer di tale tipo di famiglia - nel quale i ruoli non sono fissati per genere e genealogia, ma sono “in divenire” potendo, ad esempio, essere genitori di figli che, a loro volta, in altri momenti, possono assumere ruoli genitoriali.
Per quanto attiene, invece, al ricorso alla gestazione per altri, la Murgia è categorica: essa non va assolutamente proibita, ma normata, partendo da una doverosa separazione tra la gestazione e la maternità.
La maternità, infatti, è un atto volontario che comporta la crescita di un figlio; mentre la gestazione è il periodo della gravidanza (voluta o meno che sia).
In altre parole, si è madri quando c’è la volontà di esserlo e non quando si resta incinte!
Una distinzione non da poco su cui la Murgia, giustamente, insiste.
In definitiva, Dare la vita è un saggio che, parlando di famiglia queer e di GPA, pone in primo piano la volontarietà delle scelte, specie di quelle compiute dalle donne.
Un saggio che si legge tutto d’un fiato.
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