Due modi di essere diversi | Chiamami col tuo nome

Chiamami col tuo nome di André Aciman edito da Guanda è un vero capolavoro.
Si tratta di uno di quei rari romanzi i cui protagonisti, Elio e Oliver, entrano nella carne viva del lettore e ci restano, magari per anni, forse per sempre.

Attenzione: di seguito si fa riferimento al finale

Scritto in prima persona da Elio, il romanzo racconta della passione che unisce e divide Elio e Oliver durante gli anni che vanno dalla loro giovinezza alla maturità: dall'estate in cui Elio ha 17 anni e Oliver 24, all'estate di 20 anni dopo.
Un ultimo incontro, quello con cui si conclude il romanzo, che potrebbe non essere l’ultimo, perché il finale del libro è aperto alla possibilità di un seguito, di uno sviluppo, con quei due “se” che dicono della piena disponibilità di Elio. 
E, in fondo, fatti due calcoli, Elio ha solo 37 anni e Oliver 44. Sono nel pieno della vita…
Ma Aciman non concede nulla al suo lettore e lascia il finale in sospeso; in sospeso come la vita e di straziante verità.  

La straziante verità di una passione che sboccia e si sviluppa tra due persone diverse e uguali. 
Una, Elio, palesemente insicura, ansiosa e che vive l’incontro con Oliver come una scoperta di se stesso. Una scoperta che, in realtà - ed Elio ne è consapevole - è solo un “ritorno a casa”: un’accettazione di sé, della propria natura.
L’altra, Oliver, che sembra sicura di sé come lo possono essere tutti quei vincenti che piacciono, ma che, forse, tanto sicura non è. 
Oliver, come lo vede quel ragazzino di Elio, è un uomo che si conosce assai bene. Troppo, per essere solo un giovane che si affaccia alla vita.
E che Elio non abbia colto tutta la verità di Oliver lo scoprirà solo pian piano.

Elio, infatti, non ha capito tutta la tragicità di quel «Dopo» che è il modo con cui Oliver saluta. Un saluto con il quale Elio ricorda e descrive Oliver.
Elio - è vero - capisce subito che, quello di Oliver, non è un “dopo” reale, un modo per fissare un momento, per quanto vago. 
Ciò che, però, non coglie è che, con quel “dopo”, Oliver più che quella degli altri, tiene in sospeso la propria esistenza.
Una sospensione che è un coma, un sonno privo di coscienza.
E quando, 15 anni dopo, Elio troverà la forza di andare da Oliver, questi, vedendolo, avrà proprio la sensazione di essersi risvegliato da un coma.
Un coma che gli ha, forse, impedito di accettarsi per quello che è, nonostante si fosse rispecchiato nell'amato, tanto da chiamarlo col proprio nome.
Sono uguali e diversi, Elio e Oliver. 
Uguali per natura, ma diversi per le scelte di vita.
Uniti da una trascinante passione amorosa, ma divisi dalla ragionevolezza con la quale uno dei due sceglie di mettere un freno alla passione.

A parere di chi scrive, Chiamami col tuo nome oltre ad essere il racconto di una memorabile storia d’amore, è soprattutto il racconto di come si possa vivere in modo diametralmente opposto la propria diversità.
C’è chi, come Elio, l’accetta e vive conscio di sé; e c’è chi, come Oliver, la mette in stand by e vive sospeso come in coma, reprimendo la passione con la forza della ragionevolezza.

E pare che Elio, nel corso della sua narrazione, prenda coscienza sia di ciò che lo rende uguale a Oliver e sia di ciò che lo rende da lui diverso.
E la scrittura di Aciman sembra suggerire la presa di coscienza di Elio, dividendo in due parti il romanzo: la prima nella quale è descritta (in tre capitoli) la prima estate di Elio e Oliver e la seconda (un capitolo soltanto) in cui vengono ripercorsi tutti gli anni seguenti.
La scrittura della prima estate è una corsa a perdifiato in bicicletta in cui i fatti si alternano non seguendo una esatta cronologia, perché il processo di comprensione di Elio è in pieno svolgimento e procede a balzi in avanti e ritorni sui propri passi.
Invece, l’ultimo capitolo ha uno stile dall’andamento più calmo, quasi riflessivo, perché Elio è cresciuto e ha capito e tenta di dare un senso al presente e una possibilità al futuro.

Chiamami col tuo nome di Aciman è un capolavoro che, se ne è convinti, per molti, dopo la prima lettura, diventerà un livre de chevet.

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Leggi anche la recensione al film Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino


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