Quasi sempre i filmini porno online hanno titoli e definizioni in inglese. Ecco un elenco di alcune parole assai comuni nei siti pornogay con traduzione e, quando serve, spiegazione della pratica. Dall’elenco sono state escluse pratiche troppo “specifiche” e, ovviamente, le parole del lessico quotidiano che non si riferiscono a una pratica sessuale. L’elenco può essere arricchito e corretto dai vostri suggerimenti. Attenzione : se prosegui la lettura, sappi che ti troverai a leggere parole assai esplicite.
Sia nei film pornografici rivolti a un pubblico eterosessuale, sia in quelli per un pubblico gay, in genere, il maschio che penetra è dotato di un pene più grande della media . Le inquadrature ne esaltano la grandezza e l’attrice o l’attore che lo riceve, di solito, ne valorizza le misure o con espressioni di stupore o con altre di gradimento. Al contrario, un membro virile normale o più piccolo rispetto alla media nei video porno è trattato con sufficienza, quando non addirittura sbeffeggiato. L’esaltazione cinematografica del membro virile anche nella pornografia rivolta a un pubblico maschile eterosessuale fa nascere alcune domande. Ad esempio, ci si interroga sul motivo per il quale un maschio eterosessuale senta l’esigenza, durante la visione di una pellicola che ne stimola l’eccitazione sessuale, di vedere ripetutamente e da varie angolazioni il membro di un altro uomo. Molti psicologi e sessuologi spiegano che, nella visione della pornografia, interviene un mec
Di notte si può anche dire la verità e non solo agli altri, ma anche a se stessi. È quanto emerge da La notte mento , bel romanzo di Philippe Besson edito in Italia da Guanda. Il libro narra dell'incontro di alcuni sconosciuti che viaggiano su un Intercity notturno che attraversa la Francia da nord a sud. Estranei costretti a condividere per lunghe ore spazi angusti e che, complice la situazione e il buio della notte, finiscono per raccontarsi gli uni con gli altri. Sono confessioni “senza rete”: in fondo è più semplice dire di sé a gente che mai si è vista prima e che, presumibilmente, mai si vedrà dopo, piuttosto che aprirsi con persone che ci conoscono bene (o pensano di conoscerci bene) e che, per questo, si sentono autorizzate a giudicare quanto detto e a dare consigli (spesso non richiesti). Confessioni, quelle notturne dei viaggiatori, che possono lasciare l’interlocutore interdetto o che possono, anche, portare a una inaspettata complicità. Racconti - a ogni modo - liberat
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