Se il DDL Zan fosse legge, oggi nelle scuole...
Il DDL Zan è stato trasmesso al Senato della Repubblica il 4 novembre 2020 e, ad oggi, non è stato ancora portato in aula, perché a molti senatori delle Destre sembra far paura un disegno di legge che preveda “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”*.
Se il DDL Zan fosse già legge, oggi che, a livello internazionale, ricorre la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, nelle scuole si dovrebbe provvedere a organizzare “cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile” a “promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché <a> contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, in attuazione dei principi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione”*.
Sì, perché il DDL, all’art. 7, non solo prevede l’Istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, ma prevede anche che nelle scuole, il 17 maggio, si parli di tale giornata internazionale e, questo, fa urlare molti parlamentari appartenenti alle Destre italiane al “pericolo Gender” (per usare un’insulsa espressione a loro tanto cara).
Evidentemente, gli eletti nelle liste delle Destre italiane percepiscono come un pericolo sia la lotta ai pregiudizi, alle discriminazioni e alle violenze; sia la promozione della cultura del rispetto e dell’inclusione!
Che altro aggiungere?!?
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* DDL Zan, passim.
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